L'articolo Il tartufo diventa dessert: debutta il Tartufotto, dolce identitario del Molise: sabato la presentazione a Castropignano sembra essere il primo su CBlive.
]]>All’incontro, oltre al maestro pasticciere Angelo Bisconti, interverranno Alessandro Miglietta, giornalista, Vittorio Palombo, imprenditore, Sandra Palombo, imprenditrice e Rodolfo D’Onofrio, sindaco di Castropignano.
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]]>L'articolo Nuova donazione di organi al Neuromed sembra essere il primo su CBlive.
]]>Un grande atto di generosità e solidarietà della famiglia molisana alla quale l’Istituto di Pozzilli ha fornito tutto il supporto tecnico, sanitario e umano indispensabile ad aiutare altri malati bisognosi di trapianto.
Una mobilitazione congiunta che ha visto l’impegno diretto della Direzione Sanitaria, dell’Unità Operativa di Rianimazione, del personale del comparto operatorio e dei laboratori.
Al paziente sono stati prelevati fegato, reni e cornee dalla équipe del Centro di Coordinamento Trapianti Abruzzo – Molise, organi partiti nella mattinata alla volta de L’Aquila.
Seguendo le procedure operative, subito dopo la dichiarazione di morte cerebrale del paziente a seguito di una problematica cerebrale, la Direzione sanitaria e la Rianimazione dell’Istituto hanno allertato il Centro di Coordinamento Trapianti che ha attivato l’équipe sul territorio.
Il team di chirurghi de L’Aquila è arrivato a Pozzilli nella notte appena trascorsa per procedere al prelievo multiorgano nel comparto operatorio della Clinica. Gli organi sono stati trasportati verso gli ospedali di destinazione per essere subito trapiantati sui pazienti in attesa.
“Dietro ogni donazione c’è un gesto di grande coraggio e altruismo – sottolinea il dottor Fulvio Aloj, Direttore Sanitario dell’Istituto di Pozzilli – In questo caso abbiamo accompagnato la famiglia in una scelta che, pur maturata in un momento di profondo dolore, apre nuove possibilità di vita per altri pazienti, e costituisce un luminoso esempio per tutti noi. Un sentito ringraziamento va ai familiari del donatore e a tutti i professionisti che, con competenza e sensibilità, hanno reso possibile l’intervento”.
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]]>L'articolo Il Fascicolo Sanitario Elettronico in Molise tra innovazione e vantaggi: incontro a Campobasso sembra essere il primo su CBlive.
]]>“Proprio il dato sanitario – ha aggiunto il vertice dell’ASReM – assume un ruolo strategico, non solo come strumento clinico, ma come fondamento per decisioni, politiche e organizzazione ed il FSE non è più un archivio passivo di referti, ma un pilastro di governance sanitaria. Così, nel modello di Sanità che stiamo costruendo, il Fascicolo consente, tra tutto, la presa in carico multidisplinare ed il consolidamento dell’empowermwnt del cittadino, che può finalmente accedere, comprendere e partecipare alla propria salute. Dal canto suo, l’ASReM ha avviato percorsi concreti e progressivi per rendere operativo questo ecosistema: digitalizzazione integrata dei servizi sanitari formazione e coinvolgimento del personale affinché il cittadino sia protagonista. Le criticità – ha concluso Di Santo – non mancano ma tante sono le opportunità: il FSE è una piattaforma unica, una leva per una sanità più umana, più intelligente, più sostenibile. L’innovazione va governata e vissuta lavorando su tecnologia abilitante, operatori competenti e coinvolti, cittadini informati e partecipi”.
Favorire la continuità delle cure, migliorare la qualità dell’assistenza sanitaria, facilitare l’accesso ai dati clinici da parte degli operatori sanitari, supportare le politiche sanitarie e la programmazione: su questi aspetti si è soffermata, invece, la direttrice amministrativa dell’ASReM, Grazia Matarante
“Il FSE – ha sottolineato la dott.ssa Matarante – è uno strumento in continua evoluzione che con sé porta numerosi vantaggi, soprattutto per i cittadini che vanno ad acquisire maggiore consapevolezza e partecipazione nella gestione della salute, contando sulla continuità delle cure anche in mobilità”.
Ai lavori hanno preso parte diversi professionisti dell’ASReM che hanno analizzato diverse tematiche!
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]]>L'articolo Termoli, ampia adesione allo screening per l’Epatite C: in 103 si sono sottoposti al test sembra essere il primo su CBlive.
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]]>L'articolo La Molisana lancia il pack compostabile a Tuttofood Milano 2025 sembra essere il primo su CBlive.
]]>CRESCITA E NUOVI MERCATI – Prosegue intanto il trend di crescita dell’azienda pastaia molisana che guarda sempre avanti e soprattutto a nuovi mercati. “Continuiamo a crescere quasi senza rendercene conto e con grandi numeri – racconta Giuseppe Ferro, amministratore delegato della Molisana – Sono trascorsi 14 anni da quando abbiamo rilevato il pastificio, anni intensi, intensissimi. I risultati sono molto positivi, il 2024 si è chiuso con un fatturato del gruppo di circa 450 milioni di euro. Per sostenere la crescita nel 2025 dobbiamo continuare a puntare su innovazione e nuovi mercati. I mercati del Far East sono di grande interesse e stiamo stringendo un accordo importante con una catena di ristorazione e distribuzione molto forte in Oriente, dall’Arabia all’Australia. Contemporaneamente continua il nostro percorso fatto di sacrifici e investimenti: negli ultimi 11 anni – prosegue l’amministratore delegato – abbiamo investito in azienda più di 140 milioni di euro per rendere la nostra una realtà competitiva con i migliori player italiani e internazionali. Da sempre puntiamo sull’innovazione: abbiamo studiato nuovi formati di pasta, ben cinque in pochi anni, abbiamo investito molto in ricerca per trovare i grani italiani migliori e con un contenuto proteico fino al 16%, che ci permettessero di continuare a creare un prodotto che rispecchiasse il nostro ideale di eccellenza della pasta”.
INNOVAZIONE: DUE NUOVE LINEE DI PRODUZIONE – “In merito alle novità e agli investimenti della nostra realtà produttiva possiamo con orgoglio ricordare che sono in arrivo due nuove linee di produzione di paste corte speciali, di tipo gigante e pasta corta a volume – dichiara Flavio Ferro, titolare e direttore operativo – Queste due linee rappresentano un aumento della capacità produttiva dello stabilimento e allo stesso tempo rendono unica la possibilità, in ambito Industriale, di realizzare con un assetto totalmente customizzato i formati giganti di pasta corta che fino ad oggi continuano ad essere appannaggio di realtà artigianali con limitata capacità produttiva. Questa sfida – prosegue Flavio Ferro – è stata intrapresa dalla Molisana ingegnerizzando un sistema totalmente sartorializzato dalla essiccazione al confezionamento e al cartonamento per gestire due aspetti fondamentali: la tecnologia e quindi l’effetto fondamentale di conservazione della qualità e della tenacità del prodotto ma soprattutto quello di garantire un prodotto più integro considerata la fragilità di questi formati. Questi ultimi investimenti cubano 50 milioni di euro nel periodo 2025-2027”.
CHEF STELLATI ALLO STAND IN COLLABORAZIONE CON APCI – Soffieranno venti molisani allo stand (Padiglione 2P stand H09) con la grande novità di quest’edizione, la presenza di due chef stellati Stefania Di Pasquo della “Locanda Mammì” di Agnone, in provincia di Isernia e Gianni Bertone, isernino, del ristorante “Laqua by the Lake” di Pettenasco sul lago d’Orta. Con loro lo chef napoletano, stellato anche lui, Roberto Di Pinto, del ristorante Sine di Milano. Piatti gustosi che cattureranno i palati degli ospiti. Lunedì 5 maggio sarà la molisana Stefania di Pasquo a regalare la sua arte culinaria agli ospiti dello stand: preparerà Spaghettone Grosso con peperone di Altino (polvere di peperone dolce, presidio Slow Food) e Orecchiette integrali all’aglio orsino e caciocavallo. Martedì 6 maggio ai fornelli Roberto Di Pinto, protagonista sarà la Pasta mista al sapore di mare con patate e limone candito e poi Rigacuore integrale al burro di bufala, ristretto di ragù napoletano e polvere di basilico. Giovedì 7 maggio il Rigacuore con scampi, peperoni e passion fruit e poi Spaghetto Quadrato integrale, genovese di coda e salsa all’aneto: a deliziare i palati Gianni Bertone. Confermata anche per quest’anno la collaborazione con APCI (Associazione Professionale Cuochi Italiani).
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]]>L'articolo Open day al Cardarelli di Campobasso: futuri genitori entrano nei reparti in vista del ‘lieto evento’ sembra essere il primo su CBlive.
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]]>L'articolo Controllare cinque semplici fattori di rischio allunga la vita sembra essere il primo su CBlive.
]]>È la conclusione di uno studio coordinato dal Global Cardiovascular Risk Consortium, appena pubblicato sul New England Journal of Medicine e presentato al congresso dell’American College of Cardiology. I ricercatori hanno analizzato i dati di oltre due milioni di persone, provenienti da 80 coorti in 39 paesi. Tra queste anche la coorte Moli-sani, seguita dall’I.R.C.C.S. Neuromed, che ha contribuito in modo sostanziale alla raccolta e analisi dei dati.
“Abbiamo voluto quantificare quanto il controllo dei fattori di rischio possa incidere sulla durata della vita, non solo in termini di anni totali, ma anche di anni vissuti senza malattie cardiovascolari – spiega la professoressa Licia Iacoviello, Università LUM di Casamassima (Bari) e responsabile dell’Unità di Epidemiologia e Prevenzione del Neuromed – I risultati mostrano che i benefici sono rilevanti, e che è possibile intervenire a ogni età: anche chi inizia più tardi a prendersi cura della propria salute può ottenere vantaggi misurabili”.
Secondo lo studio, le donne cinquantenni senza i cinque principali fattori di rischio vivono in media 13,3 anni in più senza malattie cardiovascolari e muoiono 11,8 anni più tardi rispetto a coetanee con tutti i fattori presenti. Negli uomini, la differenza è ancora più marcata: 10,6 anni in più senza malattie e 14,5 anni di vita guadagnati.
“Questo lavoro rafforza una convinzione che guida la nostra attività da molti anni – commenta il professor Giovanni de Gaetano, presidente del Neuromed – La prevenzione non è un concetto astratto, è semplice e non richiede interventi complessi: può essere misurata, applicata su larga scala, e può portare risultati concreti per milioni di persone. Conoscere l’impatto dei singoli fattori aiuta anche a orientare le politiche sanitarie e gli interventi mirati”.
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]]>L'articolo Al Neuromed il Memorial Cantore, l’insegnamento del passato per la neurochirurgia del futuro sembra essere il primo su CBlive.
]]>Dal 3 al 5 aprile 2025 si terrà a Pozzilli, presso il Parco tecnologico dell’I.R.C.C.S. Neuromed, la nona edizione del Memorial Giampaolo Cantore, evento formativo e scientifico che riunisce neurochirurghi provenienti da tutta Italia e dall’estero per confrontarsi sulle tecniche più complesse e raffinate della chirurgia della base cranica.
Il programma dell’edizione 2025 alternerà sessioni in sala operatoria, momenti di confronto multidisciplinare e un’intensa attività pratica svolta all’interno del Laboratorio di Medicina Necroscopica “Giampaolo Cantore”, struttura d’eccellenza che ha avviato la sua attività nel dicembre del 2021 e che negli ultimi anni è diventata un riferimento internazionale per la formazione neurochirurgica. Il focus sarà ancora una volta l’anatomia chirurgica applicata, con un’attenzione particolare agli approcci endoscopici e microchirurgici, ma anche alla discussione interattiva dei casi clinici e alle lezioni teoriche svolte da una faculty di altissimo profilo.
Alla base di questo evento c’è una visione della neurochirurgia come disciplina in continua evoluzione, in cui la precisione tecnica si unisce allo studio, all’esperienza e alla trasmissione del sapere. Ed è proprio su quest’ultimo aspetto che si innesta il ricordo del professor Giampaolo Cantore, per anni alla guida della Neurochirurgia dell’Istituto di Pozzilli, a cui il laboratorio e il Memorial sono intitolati. Figura di riferimento nella neurochirurgia italiana, Cantore ha lasciato un’impronta profonda non solo per le sue capacità cliniche, ma per l’instancabile dedizione all’insegnamento.
“Cantore aveva un’idea chiara e rigorosa della formazione – spiega il professor Vincenzo Esposito, responsabile della Neurochirurgia II del Neuromed – Voleva che i giovani imparassero osservando, studiando, ma soprattutto mettendosi in gioco in prima persona. Il suo insegnamento non era mai astratto: partiva dai casi concreti, dalla quotidianità della sala operatoria, dall’etica del lavoro ben fatto. Oggi questo Memorial è il modo più autentico per portare avanti la sua eredità”.
In questi anni, il Laboratorio “G. Cantore” ha ospitato complessivamente 30 corsi, con la partecipazione di centinaia di discenti provenienti da tutti i continenti. Solo l’Antartide manca all’appello, ma al Neuromed si è pronti a scommettere che anche da lì, magari da una remota base scientifica, possa arrivare qualcuno curioso di imparare.
La faculty che guida questi corsi ha visto decine esperti di fama nazionale e internazionale: professionisti provenienti dalle principali università e centri clinici, impegnati da anni nella didattica e nella ricerca neurochirurgica. Un patrimonio di conoscenze che viene condiviso in modo diretto con i partecipanti, alternando momenti teorici e attività pratica in sala e in laboratorio.
“Il Cadaver Lab è stato una scommessa che pochi avrebbero fatto – racconta il dottor Nicola Gorgoglione, tra gli organizzatori – Abbiamo iniziato in modo essenziale, con passione e pochi mezzi. Oggi accogliamo neurochirurghi che arrivano da tutto il mondo: America, Asia, Africa, Australia. Tutti animati dalla voglia di imparare in modo diretto, concreto, senza filtri. È una rivoluzione silenziosa, nata lontano dai grandi centri, ma proprio per questo più libera, più viva”.
Il dottor Paolo di Russo, anche lui uno degli organizzatori, sottolinea poi il valore della pratica come strumento formativo: “Nel Cadaver Lab si impara con le mani, ma anche con il rispetto per il corpo umano, per ciò che rappresenta. Ogni corso è un’esperienza di crescita, sia tecnica che personale. È qui che si forgia la sensibilità del chirurgo, non solo la sua abilità. E questo vale soprattutto per i più giovani, che trovano un ambiente in cui l’errore è parte dell’apprendimento, e la competenza si costruisce passo dopo passo”.
Per il Neuromed, questa iniziativa rappresenta non solo un momento di alta formazione, ma anche un’occasione per riaffermare il proprio impegno nella crescita delle nuove generazioni di neurochirurghi, nel segno di una tradizione che guarda al futuro. Un futuro che, come amava ripetere Cantore, si costruisce un gesto dopo l’altro, con studio, attenzione e passione.
Il corso di quest’anno, organizzativo dei dottori Paolo di Russo, Arianna Fava, Nicola Gorgoglione e Giandomenico Petrella, vedrà la presenza tra gli altri, dei professori Vincenzo Esposito, Gualtiero Innocenzi e Sergio Paolini, della Neurochirurgia Neuromed, e tra i più famosi Neurochirurghi internazionali: Antonio Bernardo, New York Cornell, Amir Dehdasti, New York long Island North Shore Hospital, Avin Taher, Kurdistan Iraq Ashtee Teaching Hospital, Peter A. Winkler, Berlin Charité Hospital.
L’apertura dei lavori si terrà giovedì, 3 aprile, a partire dalle ore 8 del Parco tecnologico dell’Istituto, in Via dell’Elettronica, Pozzilli, per poi proseguire nel Laboratorio di Medicina Necroscopica.
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]]>L'articolo Agnone e Sant’Elia a Pianisi da aprile con postazioni 118 senza medico a bordo sembra essere il primo su CBlive.
]]>Questa decisione è stata presa a causa della persistente carenza di personale medico, nonostante l’ASReM abbia esplorato tutte le possibili soluzioni senza esito positivo.
La responsabile del servizio di Emergenza-Urgenza, Adriana Ricciardi, ha espresso profondo rammarico per questa situazione.
“Con profondo rammarico – ha spiegato infatti la responsabile del servizio di Emergenza-Urgenza, Adriana Ricciardi – e considerata la persistente carenza di personale medico per cui l’ASReM ha messo in atto tutte le possibili soluzioni, purtroppo, senza esito, si è costretti ad attuare tali decisioni”.
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]]>L'articolo Le nuove frontiere della telemedicina: piattaforma integrata per medicina e sport presentata da Neuromed e CTE Molise sembra essere il primo su CBlive.
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CTE Molise ha aggregato un partenariato eterogeneo per realizzare sperimentazioni tecnologiche volte a migliorare i servizi attraverso l’adozione di tecnologie emergenti ed è una delle due Case delle tecnologie in Italia che si concentra sul tema della Salute, Wellness e Wellbeing del cittadino.
Il progetto di Telemedicina presentato oggi rappresenta una innovativa opportunità di intervento sia per i pazienti che per gli operatori sanitari. È quindi determinante nella prevenzione, nella diagnosi e nel trattamento multidisciplinare delle patologie neurologiche nonché nel monitoraggio clinico del paziente sia in loco che da remoto e consente anche di raggiungere significativi risultati sportivi.
Michele Cermele incaricato dal Comune di Campobasso di coordinare il Progetto Casa delle Tecnologie MolisCTE dichiara: “E’ importante essere passati dalla fase progettuale alla fase realizzativa, tutte le aziende partner inclusa Neuromed hanno lavorato a lungo per mettere in campo delle soluzioni sperimentali di avanguardia. Il progetto di Neuromed ha il pregio di non rimanere chiuso in laboratorio e avrà un impatto tangibile per i pazienti che si vedranno proiettati nei protocolli della medicina del domani”.
L’implementazione della piattaforma di telemedicina consentirà lo svolgimento di periodiche consulenze telematiche tra clinico, consulente sportivo e paziente nell’ambito della teleassistenza, permetterà di seguire il follow up dei pazienti nell’ambito della tele-riabilitazione, consentirà il teleconsulto tra diversi specialisti posti in aree differenti, la predizione di determinate patologie attraverso l’analisi dei dati raccolti e integrati con la cartella clinica informatizzata. Inoltre, consentirà in maniera semplificata il coinvolgimento di altri professionisti, tra cui esperti di medicina dell’attività fisica ed esperti di dietologia e nutrizione, allo scopo di una migliore gestione del paziente e di un perfezionamento dei trattamenti, in coerenza con gli attori coinvolti.
Intervenuti nel corso dell’incontro, Fulvio Aloj, Direttore Sanitario I.R.C.C.S. Neuromed, Michele Cermele, Direttore CTE Molise, Diego Centonze, Resp. Neurologia I.R.C.C.S. Neuromed, Tiziana Lanciano, coordinatrice Palestra riabilitazione I.R.C.C.S. Neuromed, Albina Viviano, Resp. Ingegneria Clinica I.R.C.C.S. Neuromed, Massimo Pillarella, Resp. Ricerca e Sviluppo I.R.C.C.S. Neuromed, Gabriele Trombetta, Direttore Generale I.R.C.C.S. Neuromed.
Il Direttore Sanitario di Neuromed, Fulvio Aloj, ha sottolineato quanto oggi la Telemedicina sia “importante per l’assistenza al paziente in considerazione anche delle distanze geografiche e delle liste di attesa, la missione è quella di portare dunque una medicina di qualità”.
“Ci troviamo di fronte ad una rivoluzione – dice il professor Diego Centonze, a capo della Neurologia dell’Istituto di Pozzilli – mai come in questi anni si stanno creando le premesse per un salto avanti nella ricerca e nella gestione clinica degli ammalati. Per quello che riguarda la Neurologia diciamo che l’Intelligenza Artificiale, le tecnologie, hanno aumentato molto la sensibilità dei dati che il clinico può utilizzare ai fini predittivi. È chiaro che molte malattie neurologiche hanno un decorso progressivo, altre hanno un decorso sorprendente. Manifestazioni cliniche improvvise come nell’ictus, nella Sclerosi Multipla, possono arrivare in qualsiasi momento nella vita degli ammalati ma sappiamo che possiamo imparare a sapere qual è il momento per intervenire”.
“Siamo abituati a lavorare con tecnologie abbastanza avanzate – dice Tiziana Lanciano, coordinatrice della Palestra – quali esoscheletri e attività di robotica, questo è un aiuto in più per superare quel gap che manca quando il paziente in dimissione va a casa. Quindi facciamo prima uno studio del paziente da ricoverato dove vediamo, a tempo zero, la misurazione antropometrica, chinesiologica, posturale, e poi con questa attrezzatura riusciamo a vedere con uno schermo intelligente la misurazione di quasi quarantamila punti del corpo umano nell’analisi del movimento. Quindi studiamo il paziente sia all’inizio del protocollo riabilitativo, durante e al termine, per aggiornare sempre l’assistenza sulla base dei dati. Tutto questo con un lavoro di equipe multidisciplinare. Con questa piattaforma potremo avere altri dati per studiare meglio il paziente neurologico”.
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