Ambiente, stop alla devastazione: in trecento in piazza a Termoli per ribadire la necessità della partecipazione democratica

GIOVANNI CANNARSA

Stop alla devastazione che negli ultimi tempi sta interessando il Basso Molise, ma anche altre zone della regione. Erano quasi in trecento coloro che, sfidando il freddo, sono scesi in piazza a Termoli per dire basta a quello che sarebbe un autentico scempio. Sotto tiro il potere politico e le scelte che riguardano il territtorio. Dopo la presentazione della manifestazione che si era tenuta qualche giorno fa in città, a Termoli sono arrivati anche dal vicino Abruzzo dove in questi giorni tiene banco il tema dell’inceneritore.

In Basso Molise, invece, le proteste maggiori sono per la situazione dell’acqua che si è protratta fino a qualche ora fa ma anche per la questione trivelle in mare che a quanto sembra, e almeno per il momento, si è risolata solamente perchè la Petrolceltic avrebbe rinunciato al diritto di sondare nelle nostre coste. I cittadini però, comme annunciato, hanno rivendicato di essere protagonosti delle scelte che li riguardano.

Tante le associazioni che hanno aderito all’invito lanciato dalla fondazione Don Milani di Termoli insieme all’Unione Sindacati di Base, ai 5Stelle, e a R@p Molise, in quanto a detta dei presenti un altro Molise è possibile, ma la classe dirigente dovrebbe attuare politiche a salvaguardia dell’ambiente e non solo speculare sul territorio e sulla salute dei residenti.

Il corteo partito da piazza Donatori di Sangue è poi sfilato per le principali vie della città tra bandiere colorate e slongan che hanno reso meno difficile una giornata freddissima. Prendendo propRio spunto di quanto avvenuto qualche giorno fa sulla questione del tunnel si chiede più partecipazione e democrazia, il corteo prima di dissolversi ha ribadito più volte questi concetti che starebbero mettendo in crisi la gestione della regione e del Comune di Termoli.

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