
Sta suscitando polemiche la lotteria di beneficenza legata ai festeggiamenti di San Vincenzo Martire a Cercemaggiore, in programma il 15 settembre. Il primo premio previsto è infatti un maiale vivo, una decisione che ha spinto LNDC Animal Protection a intervenire con una richiesta formale di revoca.
L’associazione ha inviato una lettera ufficiale agli enti competenti (link al documento)
LNDC ricorda che gli animali non sono beni di consumo ma esseri senzienti, come riconosciuto dall’articolo 13 del Trattato sul Funzionamento dell’Unione Europea e dalla legislazione italiana. “Ridurre un maiale a premio di una lotteria – evidenzia l’associazione – significa svilirne la dignità, trasmettere un messaggio diseducativo e normalizzare lo sfruttamento della vita animale all’interno di una festa comunitaria”.
Oltre all’aspetto etico, la questione tocca anche il piano normativo. In molte regioni italiane è espressamente vietato mettere in palio animali come premi o omaggi. Anche dove il divieto non è previsto, restano valide norme nazionali e comunitarie sul benessere animale e sulla loro gestione, tra cui il D. Lgs. 146/2001, il Regolamento CE 1/2005 e il D. Lgs. 151/2007. La violazione di queste regole può comportare sanzioni significative.
A ciò si aggiunge il richiamo all’articolo 9 della Costituzione, che tutela ambiente, biodiversità ed ecosistemi: principi incompatibili con pratiche considerate oggi anacronistiche.
“Offrire un maiale come primo premio di una lotteria – afferma la presidente nazionale Piera Rosati – è un gesto che calpesta i valori di rispetto e responsabilità che una comunità dovrebbe promuovere. Non solo rischia di violare le norme, ma manda un messaggio devastante: che un essere vivente possa essere trattato come un trofeo. È una scelta crudele, ingiustificabile e lontana dalla sensibilità dei cittadini”.
LNDC Animal Protection chiede, dunque, che il premio venga sostituito con un riconoscimento simbolico, così da mantenere la finalità benefica della manifestazione senza ledere i principi di civiltà e rispetto degli animali.
“Un atto di responsabilità in questa direzione – conclude l’associazione – restituirebbe valore all’evento e dimostrerebbe attenzione verso la crescente sensibilità collettiva”.