Il Molise dei posti letto insufficienti: secondo la classifica Istat la regione è a metà dello squilibrio tra nord e sud

MARIA CRISTINA GIOVANNITTI

In media res stat virtus’ – Nel mezzo c’è la virtù – dicevano i latini seppur quando si parla di sanità bisogna andarci cauti e puntare sempre a raggiungere obiettivi eccellenti. Secondo l’ultimo dossier Istat 2014 su ‘I presidi residenziali socio-assistenziali e socio-sanitari’, indagine ripresa anche da il Sole 24 Ore, si fa riferimento ai dati attivi al 31 dicembre 2012 ed è evidente uno squilibrio tra i servizi sanitari offerti tra il settentrione ed il meridione, non solo per ‘tempi di attesa’ jurassici in Puglia, in Campania, Basilicata ma anche per la carenza dei posti letto ed altri servizi. Stando ai dati Istat in pole positone c’è il Trentino Alto Adige ed al nord Italia vi è ben il 69% dei posti letto disponibili, ovvero 9.3 su 1000 abitanti, rispetto al sud con solo il 7%, pari a 3 posti letto ogni 1000 residenti.

Per il Molise la situazione, secondo l’Istat, non è sempre pessima ma a metà dello squilibrio. In riferimento ai posti letto presenti in strutture private o pubbliche che sono in percentuale il 90%, il Molise si colloca al decimo posto sui 20 in totale, considerando una disponibilità media di 630 posti letto su 100 mila residenti.

 In realtà il Molise precipita al penultimo posto se si parla di personale retribuito a posto letto, pari allo 0,4368, seguito dalla Basilicata. Diventa, invece, ultimo in graduatoria se stiliamo la classifica dei volontari medi per posto letto: il Molise ne regista solo lo 0.0287.

Il divario nord e sud a livello di assistenza sanitaria si evidenzia anche per il target di utenti. In riferimento al Molise, secondo il dossier, la regione continua a slittare agli ultimi posti se si considera che le strutture sono finalizzate soprattutto per problematiche degli anziani (64% ospiti negli ospedali e cliniche) e più carenti per agli adulti, presenti per il quasi 33%, e insufficienti nei servizi per minori, presenti solo per il 2,7%. In effetti la regione è manchevole, ad esempio, di strutture adeguate per il trattamento disturbi psichici oppure per i disturbi dell’apprendimento che sono in evidente crescita.

Exit mobile version