Storie di giovani/Valeriano Fatica, 27 anni, lo scultore molisano di opere vegetali (Photogallery)

Valeriano Fatica

MARIA CRISTINA GIOVANNITTI

Abbiamo già parlato di Valeriano Fatica, lo scultore di angurie, a seguito dell’articolo dedicato alle sue opere sul giornale nazionale La Stampa. Non solo, affascinati dalle sue opere vegetali, anche gli americani che hanno scritto diversi articoli.

Valeriano è davvero un talento molisano che merita la giusta attenzione e così noi di CBlive lo abbiamo contattato per una ‘chiacchierata’ sulla sua arte. Lui, figlio di ristoratori, con alle spalle studi artistici, scolpisce volti e personaggi nelle angurie, rendendole delle vere e proprie opere d’arte. Lavori che durano anche 12 ore e che, insieme ai video sul canale You Tube, Ortolano Production, nell’ultimo hanno lo hanno portato a dormire solo 3 ore a notte. Un’artista di casa nostra che vede, però, il Molise come una terra che lascia poco spazio ai giovani talenti.

Uno scultore di angurie: da quanto tempo? Ho cominciato precisamente nel luglio del 2011 ma solo nel 2012 ho iniziato ad intagliare volti”.

Quanto è difficile utilizzare le angurie come dei gessi?Abbastanza difficile visto che l’anguria è composta dai primi due strati molto duri mentre l’ultimo è esattamente opposto. La difficoltà maggiore è iniziare a fare le sculture, perché è un campo ancora in esplorato, e non hai punti di riferimento. Dopo aver superato questo primo ostacolo è tutto molto più semplice”.

Quanto tempo impieghi per realizzare una tua scultura e quanto tempo durano?Non posso quantificare il tempo, dipende dal grado di difficoltà del lavoro. Per esempio, per fare Cthulhu o il drago con la bocca aperta, che sono i lavori più dettagliati che ho fatto fin’ora, ci ho impiegato più o meno 12 ore”.

 Perché i tuoi soggetti sono mostri ed alieni?Non sono solo quelli, preferisco fare “mostri” per mio gusto personale, ma posso fare qualsiasi cosa, ovviamente non escono bene come i mostri (ride!)”.

Ci racconti qualche aneddoto del tuo lavoro?C’è un episodio buffo che mi è capitato al ristorante dei miei genitori. Circa due anni fa avevo realizzato una donna con metà volto normale e metà “sfigurato”, che ho messo per decorare il buffet di una ragazza che festeggiava i suoi 18 anni. Ricordo che l’opera, così realistica, la sconvolse così tanto che l’ho dovuta togliere dal buffet. Da quel giorno ho capito che le cose che piacciono a me, devo realizzarle solo per me, a meno che qualcuno me le chieda. Per tutto il resto, seguo le richieste delle persone”.

Non solo passione ma anche anni di gavetta, ce ne parli?Non entro nello specifico, ma ti dico che l’ultimo anno, tra lavoro nel ristorante (orario in(de)finito) le sculture e i video da mettere sul mio canale, ho dormito 3 ore a notte”.

Come ti immagini tra 10 anni? Non voglio immaginarlo, spero almeno di essere vivo, così da vedere crescere mia figlia”.

Che speranze hanno, secondo te, i giovani artisti di emergere in Molise? “In Molise? Nessuna. Pensa al solo fatto che se non avesse scritto l’articolo sui miei lavori “La Stampa”, che a sua volta lo ha letto dagli articoli americani, io per il Molise non sarei mai esistito. E già solo questo dice tutto”.

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