Il commercio ambulante in crisi, le proposte di Elvio Terranova (ANA) per la fase 1 e 2 dell’emergenza Covid-19

Il commercio ambulante (le bancarelle) ricopre un ruolo fondamentale sotto il profilo socio-economico. Il commercio ambulante si divide tipicamente in due settori, mercati e fiere/feste. A sottolinearlo, in una nota stampa, è Elvio Terranova, presidente ANA (Associazione Nazionale Ambulanti di Campobasso).

I mercati ambulanti, per l’alto rapporto qualità/prezzo, fungono anche da calmiere dei prezzi offrendo una valida alternativa ai moderni sistemi di distribuzione, ma soprattutto nella nostra regione, svolgono anche la funzione di aggregatori sociali portando i suoi servizi nei piccoli paesini, prosegue la nota stampa.

Per le fiere/feste invece le “bancarelle“ sono l’anima essenziale, ciò che colora in modo determinante lo spirito di spensieratezza festaiola necessario a ritemprarsi dopo un periodo di intenso stress. Malgrado il nostro importante ruolo nel contesto sociale, risultiamo troppo spesso snobbati, trattati con sufficienza se non pure, semplicemente sopportati, quando si tratta di prendere decisioni che direttamente o indirettamente vanno ad impattare sulle nostre imprese e di conseguenza sul sostentamento delle nostre famiglie.

Senza una puntuale valutazione del reale rischio,si è deciso in primis di chiudere i mercati (qualche sindaco addirittura prima delle emanazioni dei decreti del presidente del consiglio), dando precedenza a forme distributive, rivelatesi, da studi effettuati, maggiormente a rischio. Ci saremmo aspettati di essere convocati per studiare sistemi da attuare nei mercati per prevenire il rischio, ma malgrado nostre richieste non abbiamo ricevuto nessuna convocazione.

Nella nostra regione, caratterizzata da bassissima densità abitativa, chi opera nel commercio ambulante, per raggiungere un livello di reddito accettabile, è costretto a barcamenarsi tra i due settori, con notevole dispendio di costi. Le fiere/feste rappresentano per noi il 50% del reddito (per alcuni anche l’80%) e si svolgono principalmente nel periodo maggio-settembre. Mentre i mercati del periodo invernale ricoprono una funzione di mantenimento dei costi, il reddito raccolto nel periodo estivo concorre in parte al mantenimento giornaliero delle ns imprese e dei suoi operatori, ma maggiormente è utilizzato per coprire eventuali ammanchi del periodo precedente e da volano per il periodo successivo.

L’erosione dei nostri redditi – afferma Elvio Terranova – andrà ben oltre ripristino dello svolgimento dei mercati, innanzitutto bisogna attendere che l’utenza vinca la paura del contagio e poi per l’anno in corso, in considerazione dei tempi organizzativi e amministrativi necessari, moltissime fiere/feste non potranno essere effettuate, facendo venire meno un fondamentale afflusso di liquidità alle nostre imprese.

Il contributo di 600 euro di cui ringraziamo l’istituzione, lo riteniamo iniquo perché distribuito indistintamente ai tutti titolari di Partite IVA (anche a coloro che comunque hanno potuto svolgere la propria attività) e insufficiente a sostenere i costi fissi (fitto e utenze dei locali di deposito,costi di mantenimento automezzi, nolo macchinari e attrezzature) e le perdite per mancata vendita di prodotti a scadenza o soggetti a moda.

Analogamente l’istituzione del fondo per la concessione del microcredito da parte della regione Molise, pur ritenendolo utile e di cui ringraziamo, lo si può considerare un prestito ponte utile solo a posticipare scadenze di mutui/prestiti in essere, sicuramente non idoneo per coprire le spese fisse che si ripresenterebbero in un periodo successivo di cui nessuno di noi è in grado di prevederne gli esiti.

Per evitare conseguenze nefaste ad un settore d’importanza fondamentale sotto il il profilo socioculturale, riteniamo necessario dichiarare lo stato di crisi del settore ed attivare interventi urgenti mirati, che individuiamo in due fasi: la prima per fronteggiare nell’immediato la debolissima situazione economica in cui versano le nostre imprese/famiglie, la successiva per favorire la ripresa ma con le condizioni necessarie a dare il meritato valore al settore.

FASE 1

FASE 2

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