Al Liceo Classico a lezione di tutela ambientale: duecento studenti per l’incontro volto alla sensibilizzazione delle tematiche per la salute

Il tavolo dei relatori: da sinistra, il moderatore Formato, l’assessore de Capoa, il giornalista De Chiara e i medici Terzano e Barone (foto Rossella De Rosa)

FABIANA ABBAZIA

Duecento studenti del Ginnasio del ‘Mario Pagano’ sono stati i protagonisti dell’incontro dal tema ‘Una salute migliore da un ambiente migliore’, organizzato dall’assessorato alla Cultura e Sanità Urbana del Comune di Campobasso e dall’Isde, associazione medici per l’ambiente.

Al tavolo dei relatori i medici Gennaro Barone e Bartolomeo Terzano, rispettivamente, presidente provinciale di Campobasso e membro della Giunta Nazionale dell’Isde, e il giornalista Paolo De Chiara. I saluti e le conclusioni sono state affidate, invece, all’assessore comunale Emma de Capoa. A moderare il dibattito il giornalista Giuseppe Formato, direttore responsabile di CBlive.

“Il tema dell’inquinamento e della tutela ambientale – ha affermato l’assessore Emma de Capoa, che ha esortato gli studenti a essere critici nei confronti di ciò che accade attorno a loro – è di estrema attualità, poiché l’ambiente che ci circonda è di fondamentale importanza per la salute dei cittadini. L’inquinamento atmosferico causa migliaia di morti ogni anno e non da meno sono l’inquinamento del suolo con i rifiuti solidi, liquidi e gassosi e quello idrico. Non dobbiamo farci ingannare da chi promuove attività che danneggiano l’ambiente, inquinato dall’uomo nel corso”.

“Occorre sensibilizzare voi giovani – le parole del medico Gennaro Barone – perché sarete voi gli artefici del vostro destino. È impossibile vivere sani in un ambiente malato. L’uomo che distrugge l’ambiente – ha sottolineato Barone – distrugge se stesso. Un ambiente inquinato vuol dire, tra le altre cose, una diminuzione del quoziente intellettivo da parte dell’essere umano, ma anche un aumento della percentuali di tumori maligni e di malattie cardiovascolari. In pratica, la maggior parte delle malattie sono evitabili impegnandosi a migliorare lo stile di vita dei cittadini. La conferenza di Parigi si è impegnata a formalizzare entro il 2020 un programma per l’ambiente, sulla base che per ogni grado di aumento della temperatura del globo terrestre si registra una incidenza di mortalità pari al 3%”.

I medici Terzano e Barone (foto Rossella De Rosa, si ringrazia per la gentile concessione)

“L’Italia – ha ribadito il presidente provinciale dell’Isdeè fanalino di coda, tra i Paesi europei, per quanto riguarda la raccolta differenziata, nonostante ormai sia risaputo da decenni che la maggior parte dei rifiuti può essere riutilizzata. Inutile dire che l’Italia debba, quanto prima, rilanciare le politiche legate alla raccolta differenziata, così come quelle relative all’utilizzo delle energie alternative. La materia è finita – ha concluso Barone – e, dunque, è inutile trivellare i nostri bei mari, per ricavarne un petrolio, peraltro, risaputo essere di bassa qualità. Vi invito a leggere l’Enciclica di Papa Francesco, Laudato sì, che rappresenta un vero e proprio trattato di ecologia”.

“Se l’Italia è fanalino di coda nella raccolta differenziata – la lezione del medico Bartolomeo Terzano, esponente della Giunta nazionale dell’Isde – stessa cosa non può dirsi per la presenza di discariche e inceneritori, che stanno determinando un emergenza ambientale. Terra, acqua, aria e suolo sono inquinati e nel ciclo produttivo, alla fine, è inevitabile mangiare prodotti insalubri. Nel nostro Paese il 60% dei rifiuti solidi urbani finisce negli inceneritori e nell’ultimo lustro la percentuale si è abbassata soltanto di quindici punti. Gli inceneritori determinano nelle aree ove sono presenti tumori maligni, malattie cardiovascolari e respiratorie, alterazioni cognitive, malformazioni congenite e nascite pretermine. I luoghi vicino alle discariche vedono un aumento dell’incidenza tumorale, perché queste rilasciano nell’aria gas inquinanti e, inoltre, il percolato nel fondo non è controllabile, inquinando falde idriche e il suolo. Inoltre, a incidere negativamente sull’ambiente sono le migliaia di discariche abusive, un fenomeno incontrollato”.

A concludere l’interessante mattinata, il giornalista e scrittore Paolo De Chiara, autore de “Il veleno del Molise. Trent’anni di omertà sui rifiuti tossici”, il quale si è soffermato sul silenzio registratosi nella ventesima regione d’Italia, terreno di conquista della criminalità organizzata, che dagli anni ’80 ha scelto il Molise per lo sversamento dei rifiuti, anche tossici. De Chiara, partito dalle dichiarazioni del pentito Schiavone, ha ricostruito, carte e documenti alla mano, le inchieste che hanno coinvolto il Molise e i molisani in una pagina nera della storia di questo territorio.

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