Battista guarda al dopo ballottaggio: “Abbiamo tolto Campobasso dal pantano. Non smetterò di lottare per il rilancio della città”

Il sindaco Antonio Battista commenta il voto dello scorso 26 maggio. Lo fa qualche giorno dopo dalla sera dello spoglio, quando alle 21,30 convocò i giornalisti nella sua sede elettorale per ammettere la sconfitta. Una sconfitta che a quell’ora ancora non era stata certificata dai dati ufficiali, ma che era stata comunque ammessa molto umilmente alla luce della raccolta dati ufficiosa che arrivava dai seggi.

Qualche giorno dopo quella conferenza stampa e successivamente al giallo consumatosi nella notte dello scrutinio, Battista decide di parlare per ribadire come non smetterà di impegnarsi per la città capoluogo.

“Ho atteso alcuni giorni – dice il primo cittadino – prima di scrivere queste parole dopo la tornata elettorale. Ho voluto che maturassero dentro di me, non per distacco dalla realtà, ma per farle respirare lontano dal quel lunedì sera. Convinto dell’esito elettorale, quella sera, ho indetto una conferenza stampa già alle 21:30, congratulandomi rispettoso con gli avversari politici, che mai sono nemici. Difronte a molti giornalisti, ringraziando il mio staff per il formidabile impegno in questa campagna elettorale, e ricordando il lavoro svolto in questi cinque anni, ammetto di essermi emozionato.

Rinnovo gli auguri a coloro i quali saranno eletti convinto della loro volontà di amministrare bene. Ringrazio i candidati che mi hanno sostenuto senza sosta. Ringrazio di vero cuore i quasi 7.500 cittadini che hanno barrato il mio nome il giorno 26 di maggio. La vera forza di un uomo politico sta nel consenso che riesce a raccogliere, ma il vero spirito che deve guidarlo è il bene comune, il bene di tutti. Il venticinque per cento dell’elettorato cittadino è dalla mia parte e ne sono orgoglioso, ma io continuerò ad essere, senza retorica, dalla parte di tutti.

Continuerò con lo stesso impegno per la nostra città. In questi cinque anni abbiamo tolto Campobasso dal pantano in cui si trovava, ne abbiamo acceso i motori, e sarebbe un disastro politico smettere di lottare per il suo rilancio. Ho fatto delle scelte, che nella coperta corte di un amministratore, possono risultare impopolari. Ma era per il bene dei nostri figli. Ho atteso alcuni giorni prima di scrivere queste parole perché fossero prive di quel senso di sconfitta che fanno di un uomo un essere umano dopo una delusione. Io – conclude – non posso permettermelo per le migliaia di persone che credono in me. Io non posso permettermelo, perché amo questa città e coloro i quali la abitano”.

Una dichiarazione, quella del primo cittadino, che lascia pensare anche a un tentativo, da parte dello stesso, di voler mettere fine a quelle voci che lo avrebbero visto dimissionario dopo l’insediamento della nuova Assise civica, che avverrà a seguito del voto del 9 giugno prossimo.

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