Campobasso, copertoni abbandonati a contrada Cese. L’inciviltà di alcuni cittadini a discapito della collettività

Copertoni abbandonati a contrada Cese

CRISTINA SALVATORE

Pneumatici abbandonati e accuratamente nascosti tra due muretti adiacenti ai palazzi Falcione in costruzione, lungo la salita di contrada Cese nei pressi dell’acquedotto di Campobasso.

Ormai è diventato un modus operandi abitudinario e consolidato quello di aggirare le procedure corrette per lo smaltimento di rifiuti speciali e praticare la più pigra e incivile strada dell’inquinamento selvaggio.

Questione di inciviltà che poco c’entra con la mancanza di conoscenza, perché la risposta ad ogni quesito è strettamente collegata alla possibilità di informarsi, oggi, attraverso

Copertoni abbandonati a contrada Cese

molteplici canali, e dovrebbe essere pratica consueta nonché specifica attitudine di cittadini progrediti.

Esiste, ad esempio, la possibilità di lasciare gli pneumatici usurati dal gommista che ha effettuato la sostituzione, oppure quella di portarli presso un consorzio specializzato che si occuperà del ritiro gratuitamente.

Dal novembre 2011, in base al Decreto Ministeriale numero 82 dell’11 aprile 2011, è obbligatorio far pagare, a chi compra le gomme, anche lo smaltimento di quelle vecchie.

Acquistare pneumatici dal gommista comporta pagare in aggiunta il contributo PFU che obbliga i consorzi al ritiro di questi rifiuti speciali senza alcun costo aggiuntivo.

La sovrattassa, detta ‘contributo ambientale’, va a coprire le spese di smaltimento ed è stata pensata appositamente per evitare la pratica illegale e nociva dell’abbandono sconsiderato, tossico e inquinante di pattume non decomponibile.

Rispettare l’ambiente significa non solo avere attenzione per il prossimo, ma anche per se stessi.

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