Il Polo Civico si presenta: “Faremo un’opposizione costruttiva ma di controllo. Non crediamo nella maggioranza camaleontica di Battista. Ripartiamo dal nostro 18% per far rinascere il centrodestra”

Da sinistra: Perretta, Pilone, Cancellario e Scasserra (fuori quadro Tramontano)

GIUSEPPE FORMATO

I consiglieri del Polo Civico del Comune di Campobasso si sono presentati alla stampa e alla cittadinanza, questa mattina mercoledì 25 giugno, a un mese esatto dalle ultime consultazioni elettorali. All’appello mancava il solo Michele Coralbo (lista Polo Civico), presenti, invece, Michele Scasserra, candidato alla carica di sindaco per la coalizione, Francesco Pilone e Marialaura Cancellario, entrambi di Democrazia Popolare, la lista che ha ottenuto il miglior riscontro dell’intera coalizione, Alberto Tramontano di Città Amica ed Enrico Perretta di Campobasso Nuova.

“Faremo un’opposizione costruttiva – ha affermato Michele Scasserra –. Nei nostri obiettivi ci sono quelli di recarci a Bruxelles, per riallacciare quella rete di rapporti che avevamo intessuto qualche tempo fa per riportarli nella nostra città. Non siamo appassionati di ricorsi – ha rimarcato Scasserra –, anche perché io, che ero assessore regionale quando le elezioni furono annullate dal Tar Molise prima, dal Consiglio di Stato successivamente, ho potuto appurare sulla mia pelle che la volontà popolare va sempre rispettata. È inutile, a mio avviso, appigliarsi a una o due firme mancanti, insomma a irrisori vizi di forma. Noi siamo per il rispetto di quanto ha voluto la città di Campobasso, ribadendo però che dal 7 luglio, giorno in cui ci sarà il primo consiglio comunale dell’era Battista, saremo pronti per svolgere un’opposizione costruttiva, ma al contempo anche di controllo sull’operato della maggioranza di centrosinistra. Il nostro impegno sarà massimo”.

A prendere la parola dopo Scasserra, il consigliere comunale Francesco Pilone, che torna tra i banchi di Palazzo San Giorgio per la sua quarta esperienza, ma dopo cinque anni di assenza. “Innanzitutto, ci tenevo a ringraziare gli elettori che ci hanno sostenuto. Non nego che, come coalizione, mi sarei aspettato qualcosa in più, ma credo anche che il 18% sia un risultato importante, considerando che l’abbiamo costruito in pochissimo tempo. Una volta costruita la coalizione, poi c’è stata una fase, necessaria, di metabolizzazione del nuovo progetto e il risultato deve essere visto come una base dalla quale partire. Occorre pensare che la differenza con il Movimento Cinque Stelle è stata di quasi novecento voti. In pratica, di appena cinquecento schede tra il mettere e il togliere, al cospetto di una lista, di un simbolo, che ha alle spalle un movimento nazionale, che ottiene grande eco tra i media. Il nostro laboratorio deve ripartire dal 18% dei campobassani, che ci hanno dato fiducia e ci proponiamo di ripresentare il progetto alle prossime consultazioni elettorali. Sui ricorsi, anche io concordo con Scasserra. Cinque anni fa rimasi fuori per appena cinque preferenze, ma rinunciai al ricorso. Addirittura, si mosse per me l’avvocato Tonino Martino, che oggi purtroppo non c’è più e che approfitto per ricordare e ringraziare, il quale per convincermi offrì, gratuitamente, la sua prestazione professionale. Così come ho rispettato la volontà popolare cinque anni fa, lo farò anche in questa circostanza. Approfitto dell’occasione, inoltre, per chiarire un episodio che mi ha visto coinvolto nel giorno degli scrutini e del quale è stato dato una grande eco mediatica. Io non sono stato mandato via da una sezione a via Roma perché la porta fosse chiusa e io l’avessi riaperta, né ho contestato se una persona avesse votato con la matita o la penna. Se si riscontra la volontà popolare va bene, ma se un elettore vota Pilone e il voto è attribuito a Gravina, allora non ci sto. Io credo che chi ricopra certi ruoli, debba ricevere una formazione. Nel caso specifico il presidente di sezione aveva sbagliato ad attribuire un voto e io ho fatto notare che quello era un caso previsto a pagina 229 del regolamento, che viene consegnato ai presidenti di sezione. Quindi non c’era nulla da interpretare, si presumeva che la persona in questione dovesse sapere. Così come si pretende una classe politica seria, competente e preparata, così anche noi vogliamo che chi si metta a disposizione abbia una formazione in tema elettorale. Le persone, nella sezione, mi diedero ragione e, così, è nato un battibecco, perché io pretendevo che in quella sezione dovessero sapere i regolamenti da applicare. La mia prima mozione in consiglio muoverà proprio in questa direzione: quella della formazione di presidenti, segretari e scrutatori. Tornando ai nostri programmi, io credo che Battista non rappresenti la maggioranza della città, anche perché alle urne si sono recate solo 28mila persone, a fronte delle 31mila di cinque anni prima. Noi vogliamo recuperare chi non crede più nel sistema politico, costruendo una casa dei moderati e dei cattolici. Oggi va forte Renzi e non il Partito Democratico, così io credo che il nostro scopo sia quello di dare risposte ai cattolici e moderati, per dare nuova vita al centrodestra”.

A seguire è stato il turno di Alberto Tramontano: “Svolgiamo un ruolo importante, di responsabilità, perché la nostra opposizione dovrà essere, sì, costruttiva, ma anche e soprattutto di controllo. Le ultime elezioni sono state vinte dal centrosinistra, ma da quale centrosinistra ci viene da chiederci? Il sindaco Battista ha una maggioranza, che per la metà è la stessa che ha governato fino al mese scorso con Gino Di Bartolomeo. Sarà difficile per Battista lavorare; da par nostra, invece, faremo proposte e daremo risposte ai cittadini, provando a risolvere i loro problemi quotidiani. Sulle politiche sociali, punteremo a creare strumenti di assistenza vera. Sono tanti i problemi da risolvere in questa città: la raccolta differenziata, l’urbanistica, la viabilità e, noi che siamo stati eletti, siamo chiamati a trovare le soluzioni. Faremo proposte per la nostra città. Chiudo affermando che, secondo me, la maggioranza di centrosinistra avrà problemi sin dalla sua prima seduta”.

L’unica donna del Polo Civico, Marialaura Cancellario, si è soffermata, invece, sulla questione delle ‘quote rosa’: “La legge sulla parità di genere non ha funzionato a Campobasso. Siamo state elette in quattro, ma le due mie colleghe del Partito Democratico, Bibiana Chierchia e Alessandra Salvatore, con molta probabilità faranno parte della Giunta, lasciando spazio in consiglio comunale a due uomini. Così tra i banchi di Palazzo San Giorgio saremo soltanto io e l’esponente del Movimento Cinque Stelle. Nel 2009, senza la legge sulla parità di genere, eravamo cinque donne, oltre a una persona in Giunta. Questa normativa, almeno a Campobasso, ha svantaggiato le aspiranti consiglieri comunali donne. Sull’analisi politica, io ritengo che a vincere non sia stato il centrosinistra, ma coloro che hanno cambiato casacca. Noi faremo un’opposizione costruttiva, ma Battista sarà capace a governare con quel mix di anime nella sua maggioranza camaleontica?”.

Prima esperienza in politica per Enrico Perretta: “È la mia prima volta da consigliere – ha affermato l’imprenditore – e il mio primo obiettivo sarà quello di capire come funziona la macchina amministrativa del Comune. Darò il mio contributo, secondo la mia esperienza imprenditoriale”.

A chiudere il momento di confronto con la minoranza di Palazzo San Giorgio, ancora Michele Scasserra: “A Campobasso sono ancora tutti galvanizzati per il Corpus Domini e per l’arrivo di Papa Francesco, ma non posso non soffermarmi sulla chiusura della Biblioteca ‘Albino’. Mi hanno riferito che, in Italia, non è mai successo che sia stata chiusa una biblioteca. Potremmo essere i primi, guadagnando ancora una volta la ribalta nazionale, per un fatto negativo. Non ho sentito il sindaco Battista prendere posizione in merito e questo ritengo che sia un fatto grave, perché le biblioteche sono i luoghi della cultura, della formazione e degli scambi intellettuali. Invito pubblicamente il primo cittadino a prendere una posizione in merito e, aggiungo, che non è che abbiamo troppa fiducia in questa maggioranza per il governo della città di Campobasso. Sinora abbiamo sentito soltanto obiettivi che sembravano essere più adatti per l’amministrazione di un condominio, che per una città capoluogo di regione”.

Gli esponenti del Polo Civico hanno chiuso l’incontro con un aneddoto: “Sabato mattina il sindaco Battista, molto cordialmente, – hanno affermato i consiglieri di minoranza – ha voluto un incontro privato con tutto il consiglio comunale. A un certo punto ha chiesto di restare in aula soltanto con gli esponenti della sua maggioranza di centrosinistra. Qualcuno dei suoi consiglieri comunali, evidentemente dimenticando che ha cambiato schieramento, stava uscendo con noi”. E tra il sarcasmo generale si è chiusa la conferenza e i consiglieri del Polo Civico hanno dato appuntamento per il 7 luglio, giorno del primo consiglio comunale.

Exit mobile version