
Un percorso di crescita professionale e umana si è svolto all’interno della Casa Circondariale di Campobasso, dove dodici detenuti hanno partecipato a un corso di pizzaiolo. Le lezioni, articolate tra teoria e pratica, hanno permesso ai partecipanti di acquisire competenze specifiche nella preparazione degli impasti, nella gestione dei tempi di lievitazione e nelle tecniche di stesura e cottura della pizza, secondo gli standard della migliore tradizione italiana.
A guidare il percorso è stato il maestro Tony di Lieto, Presidente dell’Unione Pizzaioli Molisani, che con professionalità e disponibilità ha trasmesso il suo sapere maturato in oltre trent’anni di esperienza, formando in passato centinaia di pizzaioli a Campobasso.
Fondamentale il sostegno di due aziende di eccellenza del settore alimentare, il “Molino Caputo” e “La Torrente”, che hanno donato farina e pelati, permettendo di lavorare con prodotti di qualità e dimostrando sensibilità verso un progetto dal forte valore sociale.
Il corso ha rappresentato non solo un’occasione di apprendimento tecnico, ma anche un momento di crescita personale. I partecipanti, con entusiasmo e impegno, hanno affinato le proprie capacità giorno dopo giorno, sperimentando come la pizza possa diventare non soltanto un mestiere, ma anche un simbolo di rinascita e fiducia nel futuro.
A suggellare l’esperienza, un evento conviviale in cui i corsisti hanno mostrato le abilità acquisite preparando pizze per un gruppo di ospiti istituzionali e rappresentanti del territorio, tra cui il Magistrato di Sorveglianza, il Garante dei Detenuti, il Dirigente del CPIA e membri di associazioni impegnate in ambito sociale.
Un ringraziamento particolare è stato rivolto al personale dell’Area Trattamentale dell’Istituto di Campobasso, con i Funzionari Giuridico-Pedagogici Petrella e Mastroianni e il Sovrintendente Mancinelli, che hanno seguito da vicino il percorso garantendone la buona riuscita e offrendo sostegno qualificato ai partecipanti.
L’esperienza ha dimostrato come la formazione professionale, se accompagnata da passione e attenzione, possa trasformarsi in un ponte verso nuove opportunità, in un settore – quello della pizza – che resta un autentico simbolo del made in Italy e un terreno fertile per costruire un futuro migliore.