Storie di giovani / Andrea Pietrunti controcorrente: le attività commerciali chiudono, il 29enne campobassano ha aperto il suo punto di ottica e optometria. “La crisi è psicologica, occorre far ripartire l’economia”. La passione per la fotografia: ha esportato in città l’usanza di ‘immortalare’ la movida

Andrea Pietrunti

GIUSEPPE FORMATO

Andrea Pietrunti: ottico e optometrista, fotografo e portiere di calcio per passione. Un estremo difensore, che visto il suo lavoro, non può che ‘vederci chiaro’. Il 29enne campobassano è uno di quei ragazzi molisani che non ha aspettato che il lavoro lo cercasse, ma è stato lui ad andarlo a trovare.

Calcio per passione, la fotografia per mettere da parte il gruzzolo, che gli è servito per avviare la sua nuova attività.

“L’idea di aprire un’attività di ottica e optometria – ha dichiarato Andrea Pietrunti – è stata sempre un mio pensiero fisso, sin dall’inizio della mia carriera universitaria. In molti, in questi mesi, hanno detto che da fotografo mi ero inventato ottico. Non è proprio così, perché prima di intraprendere l’altra mia attività, che è soprattutto una passione, quella della fotografia, ho studiato molto e, successivamente, investito nelle attrezzature. Stessa cosa che ho fatto per la mia attività di ottico. E posso dire di essere stato il primo a esportare in città l’usanza di fare le fotografie durante le serate nei locali del capoluogo. Mi sono servito della passione per la fotografia per costruirmi il futuro: racimolare i soldi necessari per aprire la mia attività. Sono andato controcorrente, questo è vero. È un periodo di crisi e, spesso, per paura non si prova a realizzare i propri sogni. Io, invece, ho preferito affrontarla di petto, anche perché io penso che a Campobasso la crisi sia più psicologica. Il 70% dei miei concittadini ha un posto statale, dunque, la crisi c’è soprattutto per i giovani. Chi ha il cosiddetto posto fisso dovrebbe osare di più e far girare l’economia. Nella riuscita dei miei scopi, un grande aiuto l’ho ricevuto da mio fratello Francesco, che mi ha dato la spinta per iniziare. Io penso che nella vita occorre darsi degli obiettivi, per i quali serve fare i sacrifici. Io credo di essermi creato il personaggio, andando in giro di notte per i locali a fotografare i protagonisti della ‘movida’ del capoluogo molisano. La sinergia con mio fratello, inoltre, è stata importante, anche perché in questo periodo di crisi, dal 2008, abbiamo avviato tre attività. Per questo io dico che nella vita occorre darsi gli obiettivi, studiare per raggiungerli e, dunque, osare. Altrimenti si resta fermi al palo. Io sono contento di quello che ho realizzato, nonostante alcuni problemi che ho dovuto affrontare e che, però, hanno contribuito a farmi diventare quello che sono oggi”.

La passione per il calcio resta e provi a conciliarla con il lavoro. “Ho iniziato a giocare a calcio a 11 con il Campobasso 1919, poi sono passato al futsal difendendo i colori dell’Isernia C5 in B, dell’Aesernia, del Campobasso 1919, del Cimauno, del Fuorigioco, della Futsal Campobasso e della Win Adw Campobasso, team con il quale abbiamo vinto il campionato di serie C1. Credo che ora mi cimenterò in una nuova esperienza, che sarà quella di allenare la formazione Under 21 nazionale della Win, anche se la voglia di giocare è sempre enorme”.

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