Storie di giovani / Cinque giovani molisani uniti per il soul-funk: sono gli Arx. “Dobbiamo la nascita del gruppo ai nostri genitori”

Il gruppo musicale Arx

CRISTINA SALVATORE

Gli ‘Arx’ sono una funk band composta da cinque giovani molisani uniti dalla grande passione per il soul/funk, genere musicale  che è riuscito a mettere d’accordo i singoli gusti dei suoi componenti permettendo loro di arrivare a vincere il contest “Note Chiare”, svoltosi a Campobasso nel maggio 2010, e di impegnarsi in tantissimi concerti.

Ma gli Arx non si fermano qui e nel corso degli anni riescono ad ottenere ottimi riscontri partecipando a concorsi come il Tour Music Fest (nell’agosto del 2011) e l’Italia Wave (nell’aprile del 2012).

Al primo EP dal titolo “Dripping”, che racchiude sei brani inediti, segue un successivo LP intitolato “Brainograph” grazie al quale conquistano ospitate negli studi romani di “Radio Rock”.

Nel 2013 gli Arx danno alla luce l’ennesimo successo: un disco dal titolo “Don’t Throw Off The Emperor’s Groove”, composto da 11 inediti, che portano in giro sia in Italia che all’estero.

Ragazzi  come nasce il gruppo? Chi sono gli Arx? “Ci conosciamo da quando andavamo dalle scuole superiori e tutti hanno preso lezioni da maestri di scuola di musica come Nuccio Fiorda e Thelonious Monk, finché, un giorno, abbiamo deciso di provare i brani classici del Rock come “Smoke on the water”. La nascita del gruppo, però, la dobbiamo anche ai nostri genitori che ci hanno incoraggiato e con grande pazienza ci accompagnavano con amplificatori e strumenti  a casa di Roberto, questo perché non avevamo ancora la patente. Il gruppo è composto da Roberto Fatica (batteria); Aldo De Lisio  (basso); Giovanni Di Bartolomeo (chitarra); Valerio Amedei  (sax); Alessia Tamburro (voce)”.

Nel corso degli anni come è cambiato il vostro stile musicale? Siete partiti dal Blues- Rock per poi spaziare tra Funk e Soul. “Per quanto riguarda lo stile musicale, abbiamo deciso di dedicarci al genere del soul/funk perché è il genere che ci accomuna tutti e cinque, infatti c’è chi ascolta blues, chi funky, chi il jazz e chi come la cantante che stravede per le grandi voci della black music come Aretha Franklin, Chaka Khan e Stevie Wonder”.

Come è nato il vostro ultimo lavoro e cosa ne ha ispirato il titolo? “Per quanto riguarda il titolo del nostro ultimo cd “Don’t Throw Off The Emperor’s Groove” è ispirato al film “Le follie dell’imperatore”, in cui nella scena iniziale c’è un vecchietto che fa inciampare l’imperatore e viene cacciato perché ha interrotto il ritmo. I brani del cd sono tutti inediti nonostante ci sia una canzone con il titolo omonimo al brano delle Spice Girls (Wanna be)”.

C’è un brano a cui siete particolarmente affezionati? “Un  brano a cui siamo particolarmente affezionati è “Lawrence’s Speech” che è un gioco di parole con la lingua cinese in cui le parole dell’anziano si pronunciano in maniera simile. Il testo è stato scritto da Alessia dopo un viaggio in Cina in cui ha visto un’anziana signora accendere l’incenso al tempio Buddista”

Quali progetti  avete in futuro? “Non c’è un programma ben preciso, perché il nostro unico interesse è suonare. Dopo l’uscita del disco ci siamo iscritti a tutti i contest nazionali per band emergenti e speriamo di avere qualche riscontro positivo con qualche agenzia di booking o etichetta”.

E allora auguriamo agli Arx un futuro pieno di successi meritati, certi del fatto che questa band molisana continuerà a distinguersi per l’originalità della musica che compone e la bravura che le appartiene.

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