Fondi periferie congelati, a Palazzo San Giorgio la battaglia dei sindaci diviene bipartisan. Movimento Cinque Stelle in imbarazzo

Per Campobasso il Governo mette in salvo solo i progetti della pista ciclopedonale e degli orti botanici

Impossibile dire addio a 18 milioni di euro che il Governo Gentiloni, all’interno del Bando per le periferie, aveva stanziato per Campobasso. È questo il motivo alla base del Consiglio monotematico tenutosi questa mattina a Palazzo San Giorgio e al quale hanno preso parte i parlamentari del Movimento Cinque Stelle e di Liberi e Uguali, Antonio Federico e Giuseppina Occhionero.

Una partita dai colori politici differenti quella che sta unendo in queste ore diversi esponenti dell’Assise comunale e tanti sindaci del Belpaese, pronti a fare fronte comune dopo l’approvazione dell’emendamento approvato al Senato e solo ieri non modificato dalla Camera dei Deputati,  in merito al decreto ‘Milleproroghe’ che, di fatto, sospende fino al 2020 i finanziamenti per le 96 città interessare dal bando, ritenendo che dovranno essere valutati attentamente i relativi progetti per capire se e in che modo rispondano davvero alla funzione di rilancio delle periferie prevista dal bando.

Una decisione, quella arrivata dai tavoli romani, che ha annullato le promesse fatte dal premier ai sindaci, i quali, sentendosi presi in giro, hanno abbandonato i tavoli di concertazione con il Governo.

Ed è proprio all’interno di questo più ampio contesto nazionale che si inserisce il Consiglio monotematico di oggi, 21 settembre, convocato a Palazzo San Giorgio e dopo il quale i consiglieri comunali  Elia, Di Giorgio, Di Renzo, Durante, Fasolino, Iafigliola, Landolfi, Massarella, Montanaro,  Sanginario, Sarli e Viola oltre al sindaco, hanno approvato all’unanimità un ordine del giorno impegnando lo stesso “primo cittadino e la Giunta a perseguire tutte le strade possibili per la difesa dei fondi previsti e assegnati alla città di Campobasso secondo la convenzione sottoscritta a Roma in merito al Bando per le periferie”.

I firmatari dell’Odg, appartenenti sia alle fila della maggioranza che alla minoranza, hanno, inoltre, voluto sottolineare la scorrettezza istituzionale e la antidemocraticità di tutti i consiglieri del Movimento 5 Stelle. “Hanno dichirato di avere a cuore le sorti della città, – hanno infatti asserito – tuttavia, nei fatti non hanno votato l’Ordine del Giorno dichiarando di non partecipare alla relativa votazione”.

In effetti i Cinque Stelle campobassani come avrebbero mai potuto firmare un provvedimento che mette in imbarazzo un Governo rappresentato dal loro stesso Movimento?

Ovviamente a non pensarla così è Antonio Federico che sullo strappo tra l’Anci e il Governo ha dichiarato: L’intoppo di ieri sera in Conferenza Unificata non può fermare l’interlocuzione con i Comuni che, sono certo, riprenderà presto”.

“Resta intatta – sempre per Federico – la volontà del Governo di proseguire questo percorso e raggiungere l’obiettivo e resta in piedi la volontà del premier Giuseppe Conte di inserire nel primo decreto utile (successivo alla conversione del Milleproroghe) una norma che di fatto conceda ai Comuni di recuperare la realizzabilità dei progetti già in fase avanzata”.

 “In questa prima fase – ha voluto specificare il parlamentare molisano – abbiamo garantito i 500 milioni necessari al finanziamento dei 24 progetti del bando già approvati. Per gli altri 96 progetti (1,6 miliardi di euro totali), come detto quelli esecutivi verranno finanziati tramite una norma ad hoc mentre gli altri saranno monitorati nei prossimi mesi. I fondi per questi ultimi (800 milioni di euro) verranno recuperati dopo la convocazione della Conferenza Unificata che unisce Stato, Regioni e Comuni, nella quale verrà superata anche l’incostituzionalità della legge precedente che aveva dato il via al Bando Periferie (Governo Renzi, 2016), bypassando le Regioni, così come ricordato dalla successiva sentenza della Corte Costituzionale”.

Federico ha poi voluto tracciare il percorso del Comune di Campobasso.Ad oggi – ha detto – il capoluogo ha approvato solo due progetti esecutivi degli otto interventi complessivi previsti dal bando: quelli della pista ciclopedonale e degli orti botanici. In base agli interventi normativi proposti dal Presidente, questi due progetti esecutivi sarebbero senz’altro salvi. Per gli altri sei invece innanzitutto sarà prevista la convocazione della Conferenza Unificata per superare il profilo di incostituzionalità che avrebbe comunque impedito di utilizzare i fondi del bando originale del 2016. Poi, una volta entrato in vigore il decreto in cui verrà inserito il correttivo, sarà avviato il monitoraggio e i progetti che riusciranno a passare alla fase esecutiva saranno regolarmente finanziati”.

La strada per recuperare resta aperta per il sindaco Battista che però non perde occasione per ribadire “l’ennesimo strappo istituzioniale che produrrà gravi conseguenze sul Governo che non ha mantenuto l’impegno preso”.

L’unica certezza al momento, almeno per Campobasso, quella di aver perso importanti fondi che avrebbero generato una ricaduta sul territorio, guarda caso proprio in un periodo pre elettorale, dove c’è da giurare che più di qualucuno dovrà decidere di abbandonare l’idea di giocarsi questa carta per chiedere il consenso dei cittadini.

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