“Ciao Saba, resterai per sempre il nostro guerriero sannita”. A Bojano lacrime e commozione per i funerali di Danilo Sabatino

La Cattedrale di Bojano è a un tratto troppo piccola per contenere tutti coloro che hanno voluto salutare per l’ultima volta Danilo Sabatino. Le esequie del giovane si sono tenute ieri pomeriggio, mercoledì 10 gennaio, nel centro matesino. Qui il sindaco aveva proclamato il lutto cittadino e invitato i commercianti ad abbassare le saracinesche in segno di lutto.

Parenti, amici, ma anche semplici conoscenti: in tanti sono voluti essere presenti per i funerali. Bojano è ancora un paese sgomento per ciò che è accaduto.

È stato un infarto a spegnere per sempre il sorriso di Danilo e la sua incontenibile gioia di vivere. È accaduto a Milano, città dove il giovane, dopo una brillante carriera universitaria, aveva trovato lavoro. Ma Danilo non aveva rinunciato o dimenticato le sue radici molisane, anzi. E non solo perché i suoi familiari e la sua fidanzata vivevano a Bojano, ma perché il Molise restava la sua terra e, lui stesso era diventato protagonista di una serie di iniziative per promuovere la ventesima regione oltre i confini nazionali insieme agli amici del gruppo CalcioCavallo F.C., di cui indossava la divisa da gioco.

E il ricordo commosso di Danilo, che gli amici più stretti chiamavano Saba, in quella chiesa così affollata è affidato proprio ai suoi coetanei con i quali trascorreva il tempo libero a Milano. “Non sarà facile continuare ciò che abbiamo creato insieme a te, ma grazie al tuo sorriso, alla tua ironia, alla tua passione, alla tua voglia di vivere andremo avanti solo e unicamente nel tuo ricordo. Sei e sarai sempre il nostro guerriero sannita”, dicono i ragazzi del gruppo nelle parole che vengono lette da Gianluca Mastropaolo, mentre le lacrime di chi le ascolta non riescono a essere contenute.

Commosso anche il saluto affidato all’omelia di don Giovanni di Vito che è stato anche un insegnante di Danilo. “Grazie per quello che ci hai donato, per quello che sei stato. Sei entrato nella nostra vita con semplicità, senza malizia e con un cuore capace d’amare”, ha detto il sacerdote. E il feretro bianco è stato portato a spalla proprio da quegli amici con cui Danilo aveva condiviso la sua gioia di vivere e il suo entusiasmo. Un modo per dirgli grazie di esserci stato, per troppo poco tempo ma di sicuro in un modo impossibile da dimenticare.

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