Indagine ministro Savona a Campobasso, D’Angelo precisa: “Indagini nella fase preliminare. Il coinvolgimento di tutti i direttori e presidenti è un atto di garanzia”

Sull’indagine nei confronti del Ministro Paolo Savona, il Procuratore della Repubblica di Campobasso, Nicola D’Angelo, attraverso una nota stampa, ha precisato che “il fascicolo è stato incardinato a seguito di un esposto presentato dai legali rappresentanti di una società a responsabilità limitata, i quali lamentano che, nell’ambito delle operazioni bancarie intervenute, nell’arco temporale di oltre un decennio, sui conti correnti intestati alla società, già in essere alla Rolo Banca 1473, poi confluita in Unicredit SpA, sarebbero stati applicato interessi usurai”.

“L’iscrizione nel registro notizie di reato (Mod 21) – precisa il magistrato D’Angelodi tutti i soggetti (direttori di filiali, presidenti dei consigli d’amministrazione e amministratori delegati degli istituti di credito interessati, succedutisi nel tempo rispetto al periodo di contestazione, e individuati, in numero di 22, dalla Polizia Giudiziaria delegata per le indagini), astrattamente responsabili del reato denunciato, costituisce atto dovuto a garanzia degli indagati. Trattasi, infatti, di adempimento volto a evitare che la condotta di taluno sia oggetto di indagine da parte della Procura della Repubblica per un periodo di tempo indeterminato e senza un controllo giurisdizionale sull’attività in corso, così come invece imposto dal codice di rito”.

“Le indagini, tuttora nella fase preliminare, sono volte, come per legge, a verificare – conclude il Procuratore sia l’effettiva configurabilità del reato prospettato in denuncia sia, in caso affermativo, le posizioni e le condotte dei singoli soggetti astrattamente coinvolti”.

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