Animali in treno, ma con i bus sostitutivi per la tratta Campobasso-Termoli gli amici a 4 zampe restano a casa

CRISTINA SALVATORE

Chi sperava nel ripristino a breve dei treni che dal 1982 collegano la tratta Campobasso-Termoli resterà deluso. Le notizie che arrivano direttamente dagli operatori di Trenitalia non sono rassicuranti: non è dato sapere quando il servizio su gomme lascerà finalmente  il posto a quello su rotaie, con tutti i disagi che un viaggio sul bus sostituivo comporta.

Intanto, sul sito di Trenitalia l’ultimo aggiornamento, risalente all’ottobre 2016, comunicava che “per il completamento dei lavori programmati a Campobasso, la circolazione dei treni sulla linea Campobasso – Termoli rimane sospesa fino al 10 dicembre 2016. Il servizio sarà garantito da bus sostitutivi, come riportato sui sistemi informatici e canali di vendita Trenitalia S.p.A. e sui quadri murali di stazione”.

Più che un servizio sostitutivo, a questo punto sembra la sostituzione arrangiata di un servizio indispensabile non solo per un capoluogo di regione ma per la comunità tutta. Provando a contattare il call center del Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane le informazioni che si ricevono a riguardo spesso risultano lacunose e poco esaustive. In particolare, la possibilità che Trenitalia offre di poter viaggiare con il proprio cane di taglia grande, munito di biglietto ridotto, museruola e libretto sanitario, sul bus sostitutivo è negata o lasciata “a discrezione dell’autista”. Dalla stazione di Campobasso arriva poi la conferma:  “i cani non sono ammessi . Che l’interruzione ci sia da troppo tempo, è un dato di fatto ma non siamo noi a decidere liberamente come comportarci e questa è una criticità. Il servizio sostitutivo garantisce solo i collegamenti e il cane che non entra nel trasportino non può salire. Non c’è spazio – è la spiegazione conclusiva – e non sappiamo quando tornerà la linea: sicuramente non è prevista da qui a breve”.

A quanto pare il mezzo di trasporto su gomme deve garantire esclusivamente la copertura della tratta rispettando le fermate, non riuscendo però ad assicurare servizi importanti come il trasporto del proprio animale d’affezione o la salita e discesa dei disabili su carrozzina, compresa  la possibilità di usufruire dei bagni  (non tutti i pullman ne sono provvisti) per tragitti che, in questo caso specifico, coprono quasi le due ore di viaggio.

La stessa Polizia Ferroviaria parla di “bus non attrezzati” con conseguenti difficoltà per i passeggeri paganti. “Sicuramente – spiega la Polfer – se c’è una pecca è da parte di Trenitalia perché il regolamento sarebbe da rivedere. Per loro la cosa importante è garantire la tratta”.

In poche parole la normativa è controversa e fa riferimento a condizioni disciplinate attraverso regolamenti interni delle linee. Nel caso della tratta Campobasso – Termoli,  il viaggio sostitutivo è da effettuare su gomme e su queste vigono determinate regole. Mentre il bus, normalmente, non risponde ad esigenze riguardanti l’allocazione di animali di grossa taglia, il treno, invece, deve essere dotato di uno spazio che ne permetta il viaggio. Ogni autolinea ha dei regolamenti interni che adottano prescrizioni per il trasporto degli animali e a queste bisogna attenersi.  E qui, la situazione diventa poco chiara perché nel momento in cui Trenitalia affida ad alcune società una sorta di “appalto” per la gestione del servizio sostituivo, dovrebbe anche sceglierle in base alle possibilità che queste hanno di poter (e dover) garantire la fruizione dei servizi di norma offerti.

Invece, mancando una regolamentazione precisa, il servizio da “sostitutivo” pare assumere le sembianze di un “contratto di affidamento di un trasporto” che viene gestito arbitrariamente dalle compagnie di linea.  Sarebbe auspicabile, invece, una tutela incisiva e direttive che specifichino tali modalità di trasporto, considerando che il costo del biglietto è lo stesso ma i disagi aumentano, mentre le garanzie che il treno consentiva vengono meno.

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