Documenti falsi per ottenere il permesso di soggiorno: denunce e sequestri della Polizia

Probabilmente per ottenere il permesso di soggiorno erano diposti a tutto. E, in alcuni casi, hanno trovato persone compiacenti. Le indagini della Polizia che ha portato alla denuncia di numerosi cittadini stranieri è partita dalla documentazione che gli stessi avevano presentato all’Ufficio Immigrazione della Questura.

Proprio da quei carteggi hanno preso il via le indagini che hanno attestato dichiarazioni false relativamente a residenze o rapporti di lavoro. Finti redditi o fittizie dichiarazioni di ospitalità che avrebbero garantito agli interessati il permesso di poter restare in Italia.

Oltre alle numerose denunce, a finire nei guai sono stati anche decine di proprietari di immobili che avevano affittato appartamenti a stranieri senza, così come prevede la legge, farne comunicazione all’Autorità locale di Pubblica Sicurezza.

I controlli a tappeto della Polizia di Stato sui documenti prodotti ha consentito di appurare le falsità (con le conseguenze penali per chi forma e/o utilizza atti materialmente od ideologicamente falsi) e di respingere le richieste di permesso di soggiorno, con contestuale sequestro penale della documentazione.

Si tratta di un “fenomeno  – commentano dagli uffici di via Tiberio – degno di attenzione, come quello che vede numerosi sud americani fare richiesta di cittadinanza nel nostro Paese, documentando falsi rapporti di parentela con cittadini italiani nonché di abitare in comuni della Provincia di Campobasso. Succede, infatti, che una volta ottenuta la cittadinanza, queste persone richiedono il passaporto italiano, diventando così liberi di muoversi  nel territorio europeo, beneficiando dei sussidi economici previsti dalla legge italiana”. 

Ecco perchè la Polizia ha sollecitato i Comuni della Provincia a effettuare ripetuti controlli sulla effettiva permanenza nel territorio di competenza dei cittadini stranieri.

La Polizia di Stato di Campobasso invita,  a tal proposito,  ad osservare la normativa: in particolare l’art. 7 del D. Lgs. 286/1998 prevede che :

 Chiunque, a qualsiasi titolo, dà alloggio ovvero ospita uno straniero o apolide, anche se parente o affine, [o lo assume per qualsiasi causa alle proprie dipendenze] (1) ovvero cede allo stesso la proprietà o il godimento di beni immobili, rustici o urbani, posti nel territorio dello Stato, è tenuto a darne comunicazione scritta, entro quarantotto ore, all’autorità locale di pubblica sicurezza.

–  La comunicazione comprende, oltre alle generalità del denunciante, quelle dello straniero o apolide, gli estremi del passaporto o del documento di identificazione che lo riguardano, l’esatta ubicazione dell’immobile ceduto o in cui la persona è alloggiata, ospita o presta servizio ed il titolo per il quale la comunicazione è dovuta.

–  Le violazioni delle disposizioni di cui al presente articolo sono soggette alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma da 160 a 1.100 euro”.

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