
Delicatissimo intervento chirurgico per la figlia di Salvatore Ocone, l’uomo accusato della duplice tragedia familiare che ha sconvolto le comunità di Paupisi e del Molise. La 16enne Antonia, trovata in fin di vita nell’auto guidata dal padre — accanto al corpo senza vita del fratello Cosimo — è stata dapprima trasportata d’urgenza all’ospedale Cardarelli di Campobasso, per poi essere trasferita al Neuromed di Pozzilli, dove nella notte è stata sottoposta a un delicato intervento. La prognosi resta riservata.
Salvatore Ocone, fermato ieri sera nelle campagne tra Ferrazzano e Mirabello Sannitico, alle porte di Campobasso, è accusato di aver ucciso a colpi di pietra la moglie, 49 anni, Elisa Polcino, a Paupisi (BN), e di aver aggredito brutalmente i due figli minori, forse prima della fuga in Molise.
Intorno all’una di notte, avrebbe confessato i delitti, ed è stato trasferito nel carcere di Campobasso, dove resta a disposizione dell’autorità giudiziaria.
Le ferite riportate dai figli lasciano ipotizzare un’aggressione di inaudita violenza, forse con un oggetto contundente. A salvarsi è stato solo il figlio maggiore, Mario, che si trovava a Rimini per lavoro.
Resta ancora da chiarire la dinamica della strage, su cui sono in corso accertamenti. Alcuni residenti descrivono Ocone come un uomo “strano”, segnato da problemi psichici e da episodi di squilibrio in pubblico. Eppure, per il sindaco e il parroco, quella di Salvatore sembrava una famiglia normale: a breve avrebbe festeggiato 25 anni di matrimonio con la moglie. Un traguardo che non raggiungeranno mai.