Giovane mamma bulgara segregata in casa a Guglionesi e costretta a prostituirsi. In manette un pregiudicato di San Severo

Come nel più classico dei rituale, la giovane bulgara, 31enne, sposata e con un figlio, è stata attirata qui in Italia con la promessa di un lavoro come bracciante agricola nella zona del pescarese. La ragazza si era così fidata del pregiudicato 27enne, Adamo Mollica, di San Severo che le aveva offerto lavoro, parlando con lei su facebook. Così la giovane mamma la settimana scorsa è arrivata a Brindisi. Lì la aspettava il Mollica e uno dei suoi complici, Alexander, anche lui bulgaro. A bordo della Bmw, sono arrivati a Termoli e lì i tre hanno dormito in un’unica stanza per ben due notti.

Dopodiché la bulgara è stata portata in un casolare di campagna, affittato per l’occasione senza che i proprietari ne sapessero nulla, e lì è stata rinchiusa. La donna non poteva muoversi dalla stanza, oppure uscire in giardino perché era sorvegliata a vista dal Mollica e da altri due complici, entrambi 50enni ed anche loro originari di San Severo. Oltre al sequestro, la donna è stata costretta a prostituirsi, lungo la strada statale 16 all’altezza di S. Martino in Pensilis. Obbligata a vendersi per prestazioni che variavano tra le 10 e le 30 euro, anche obbligata a rapporti non protetti. Il guadagno quotidiano oscillava tra le 250 e le 300 euro, incasso che andava tutto nelle tasche del Mollica.

La rivelazione choc è arrivata alla Polizia venerdì pomeriggio, 26 giugno, quando gli agenti in borghese hanno fermato la donna lungo la strada. Per lei è stato quello il momento della liberazione: alla Polizia ha denunciato tutto, con l’aiuto di un interprete visto che la donna non parla italiano. Così gli agenti hanno riportato la bulgara lungo la strada e hanno aspettato, appostandosi, che il ‘magnaccio’ tornasse a fine serata. Così Adamo Mollica è stato colto in flagranza di reato, arrestato e portato presso il carcere di Larino. A firmare la convalida di arresto il gip Roberto Cappitelli. Su di lui gravano le accuse di sfruttamento della prostituzione e ingiustificato porto d’armi, oltre che gli sono stati sequestrati i 650 euro che aveva con sé e un coltello. I suoi tre complici, il bulgaro e i 50enni di San Severo, sono stati denunciati ed avevano già precedenti penali.

La giovane mamma bulgara è stata portata in una struttura per i servizi sociali a Termoli, dove le sono prestate tutte le cure del caso. Inoltre la giovane ha rivelato che a giorni sarebbero arrivate anche altre ragazze straniere, ignare di quello che le aspettava.

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