Il Molise ricorda le ‘sue’ quattro vittime del terremoto dell’Aquila: il corteo nel capoluogo abruzzese anche per Elvio Romano, Danilo Ciolli, Vittorio Tagliente e Michele Iavagnillo

Il corteo per ricordare il terremoto del 6 aprile 2009 all’Aquila. Qui lo striscione contro la sentenza della Corte d’Appello

Il Molise ricorda le sue vittime a sei anni di distanza dal terremoto che il 6 aprile 2009 distrusse L’Aquila. Una scossa devastante di 6.3 Richter (corrispondente all’ottavo-nono grado della scala Mercalli), che alle 3,32 colpì il capoluogo abruzzese e la provincia aquilana, portando distruzione e ben 309 vittime. Tra questi, anche quattro studenti molisani: Danilo Ciolli di Carovilli, Elvio Romano di Bojano, Vittorio Tagliente e Michele Iavagnilio di Isernia.

Il terremoto provocò anche 1.600 feriti e la distruzione generale fu causa di ben 70mila persone sfollate, costrette a vivere per mesi nelle tendopoli appositamente create.

Seguirono giorni di angoscia, quelli del ritrovamento degli scomparsi sotto le macerie, ma per i quattro giovani molisani non ci fu nulla da fare.

Intanto, a L’Aquila un corteo ha ricordato la tragedia. Alcuni familiari delle vittime del sisma hanno esposto uno striscione con la scritta: “Il fatto non sussiste ma uccide”, in riferimento alla sentenza della Corte d’Appello che ha assolto sei dei sette componenti della Commissione Grandi rischi. Dietro allo striscione, diecimila persone, in religioso silenzio ma, al contempo, con sete di verità e giustizia.

Le fiaccole portate in mano da coloro che hanno preso parte al corteo hanno illuminato Piazza Duomo, cuore del centro storico dell’Aquila, dove le ferite del sisma sono ancora ben evidenti. Qui c’è stata, alle 3,32 della scorsa notte, la lettura dei 309 nomi delle vittime del terremoto con altrettanti rintocchi delle campane della Chiesa di Santa Maria del Suffragio, meglio noto come ‘delle Anime Sante’.

La Prefettura dell’Aquila: simbolo della distruzione del terremoto del 2009

Una manifestazione partecipata, così come la Santa Messa celebrata dall’arcivescovo Giuseppe Petrocchi, nonostante il freddo e la concomitanza con le festività pasquali. Presenti anche i familiari delle vittime.

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