In Marcia per la tutela del lavoro e della dignità. “Il Molise riparta da un piano per le aree di crisi”, l’appello di Susanna Camusso (Guarda video e foto)

FABIANA ABBAZIA

A sfilare questa mattina per le vie del centro di Campobasso è stata la rabbia e la delusione di chi non ha lavoro, di chi ogni giorno lotta per mantenerne uno e di chi, dopo una vita di sacrifici con una pensione minima stenta a tirare a fine mese.

Un’adesione massiccia alla Marcia del Lavoro, la manifestazione di protesta organizzata dai sindacati Cgil, Cisl e Uil a cui ha preso parte Susanna Camusso, segretario generale della Cgil, sfilando insieme ai tanti molisani approdati nel capoluogo per gridare al Governo l’urgente necessità di politiche a tutela del lavoro.

“Siamo in 10mila” – il commento di Sandro Del Fattore, segretario generale della Cgil Molise, ma dalla Questura del capoluogo fanno sapere che i partecipanti sono stati circa in 5mila.

Al corteo che ha preso il via alle 10 di questa mattina da Piazza San Francesco per approdare in Piazza Prefettura, oltre agli esponenti delle Organizzazioni sindacali anche numerosi sindaci, tra i quali il primo cittadino di Campobasso, Antonio Battista, il sindaco di Termoli, Angelo Sbrocca, Antonio Sorbo, sindaco di Venafro, il primo cittadino di Larino, Vincenzo Notarangelo unitamente a Gigino D’Angelo, sindaco di Montefalcone del Sannio.

Presenti anche i due presidenti della Provincia di Campobasso e Isernia, Rosario De Matteis e Luigi Mazzuto. Ad aderire alla manifestazione anche la Diocesi di Campobasso-Bojano e l’arcivescovo metropolita Giancarlo Bregantini.

A tutti loro sono andati i ringraziamenti della Camusso che dal palco di piazza Prefettura ha ottenuto numerosi applausi dai manifestanti.

Bisogna essere orgogliosi di questa piazza– ha detto il rappresentante nazionale della Cgil – perché questa piazza dice che il Molise non si rassegna all’idea che non ci sia possibilità di avere lavoro, e soprattutto non si rassegna a vedere un sistema sgretolarsi giorno dopo giorno. Da qui – ha proseguito – il Molise alza la sua voce, perché se non si parla di lavoro non si parla delle persone, della loro dignità e della loro vita. E’ vero quella che stiamo attraversando è la peggiore crisi che l’Italia abbia mai vissuto, ma ciò non può essere l’alibi per parlare d’altro, la crisi va contrastata”.

A seguire dalla Camusso è partito l’appello accorato al Governo Renzi. Non faccia il decreto sulla cassa integrazione in deroga, il Governo non condanni questa regione e altre regioni a dover procedere ad altri licenziamenti. Quella legge non produrrà risparmi, ma giocherà esclusivamente con il reddito di migliaia e migliaia di lavoratori e con il destino di tante famiglie”.

Una soluzione c’è – ha continuato la Camusso – bisogna costruire il lavoro, decidendo cosa fare del paese”.

L’attenzione è poi tornata al contesto regionale. Riferendosi agli striscioni della Gam e della Ittierre che sventolavano dinanzi al palco, il segretario generale Cgil ha rimarcato “bisogna costruire una politica industriale seria per la tutela del lavoro, al momento bisogna definire un piano per l’area di crisi e la soluzione alla tante emergenze del Molise va determinata proprio attraverso quest’ultimo”.

La Camusso non ha mancato di far riferimento alle numerose criticità che sta vivendo il comparto sanitario, sul quale si è soffermato anche Mauro Sasso nel suo intervento, attraverso un duro affondo al governo regionale.

Sarà attuato un piano sanitario che i sindacati non hanno mai visto”, ha sostenuto il sindacalista che ha poi elencato le enormi difficoltà che stanno mettendo in ginocchio tutte le grandi e piccole realtà produttive della regione. Dallo stabilimento della Gam fermo ormai da mesi, alle problematiche che i dipendenti della Ittierre vivono sulla loro pelle, allo Zuccherificio, fino ai 15 dipendenti della biblioteca Albino di Campobasso il cui futuro appare sempre più incerto.

Un riferimento sarcastico Sasso lo ha indirizzato proprio al presidente della Regione, Paolo di Laura Frattura. Utilizzando una metafora relativa al mondo dello sport ha detto anche in Molise c’è qualcuno che gioca a calcio perché il padre era un grande giocatore, ma noi vogliamo parlare con l’allenatore”.

Un riferimento inequivocabile che cela in sé l’appello a politiche del lavoro immediate e concrete che la Regione così come il Governo deve urgentemente mettere in pratica.

Guarda il video del discorso della Camusso.

 

 

 

 

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