La disperazione degli esercenti e la notte di follia tra i vicoli del centro storico. Cresce la paura tra i residenti. Quello stop alla movida tra regole e paradossi

La sera dell’ultima domenica di ottobre, quella in cui il presidente del Consiglio ha annunciato un’ulteriore stretta e chiusure anticipate per bar e ristoranti, a Campobasso in tanti sono quelli che approfittano per una passeggiata. Non solo lungo il corso centrale, ma anche tra i vicoli del centro storico, dove a sorvegliare la zona è una pattuglia dei Carabinieri.

Proprio tra quegli stessi vicoli, la notte precedente, un gruppo di balordi ha trascorso la serata a bere e urlare lungo la scalinata di San Leonardo.

Qualcuno ha anche rotto bottiglie scagliandole contro il muro. Il rumore forte ha svegliato alcuni anziani che si sono affacciati alla finestra e che hanno ricevuto epiteti ed offese.

E non è da escludere che il gruppo, che aveva iniziato la serata in quel posto, potrebbe essere lo stesso che ha lasciato i segni di una notte di follia sui monti, dove nelle prime ore della mattina un cittadino ha girato un video che documenta i segni tangibili della nottata.

Bottiglie, bicchieri, cannucce: quello che resta e che torna visibile con la luce del giorno è uno spettacolo indecoroso e preoccupante, soprattutto per ciò che potrà avvenire a partire dal prossimo fine settimana, quando bar e ristoranti saranno costretti ad abbassare la saracinesca alle 18.

Basterà a fermare la movida? Basterà a evitare che le persone non escano di casa?

Probabilmente no e nel capoluogo la paura dei residenti è che sia proprio il centro storico, con i suoi vicoletti, a diventare il nuovo luogo di ritrovo. Così anche il posto preferito per bande di balordi, che non saranno disincentivati a uscire dalle nuove regole a maglie larghe imposte dal nuovo Dpcm.

Un testo dove, oltre alle forti raccomandazioni a restare a casa, nulla si dice circa la restrizione sulla possibilità di uscire dopo una certa ora. Lo stesso presidente Conte si è guardato bene dal voler parlare di coprifuoco e, stando alla normativa in vigore, la responsabilità di chiudere strade e piazze a partire dalle 21 resta ancora in capo ai sindaci.

Per il momento, nel capoluogo nessuna decisione è stata presa in questa direzione, ma sta di fatto che proprio il centro storico resta una delle zone sorvegliate speciale.

Proprio quelle strade in cui la disperazione degli esercenti è tangibile e, oltre a correre sui social, tra gli sms che vengono inviati per avvisare la clientela, in alcuni casi la rabbia e il rancore per una situazione che poteva essere gestita diversamente, viene esposta addirittura all’esterno.

È il caso di una scritta esposta da un esercente commerciale che fa presto il giro del web e quasi diventa l’icona, tutta campobassana, del sentimento che al momento unisce i titolari di bar, pub, ristoranti, piscine e palestre.

Dopo un lunghissimo lockdown, una riapertura a singhiozzi e un’estate trascorsa ad adeguarsi alle norme, stasera si torna indietro.

E alle 18 quelle saracinesche abbassate saranno un pugno nello stomaco, per i gestori delle attività e per tutti i lavoratori del settore, che in queste ore, continuano a chiedersi se un lavoro ce l’hanno ancora.

Intanto, alle 24 di questa sera, diversi dovrebbero essere gli esercenti che, in maniera silenziosa e del tutto pacifica, intendono protestare contro le chiusura anticipate dinanzi al Comune di Campobasso.

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