
Aziende, privati, ma anche enti pubblici, comuni e regioni. Nel calderone finiscono tutti. Avviene in Molise così come nel resto d’Italia, dove i cortei hanno interessato ben 70 città, alcune delle quali hanno fatto anche registrare scontri.
“Ciò che rivendichiamo oggi, – dice Oriana Leone, dell’Unione degli Studenti – è una forma di alternanza scuola-lavoro che sia gratuita e realmente formativa, e che possa gettare quelle basi necessarie per quel saper fare”.
Un’aspettativa che i giovanissimi scesi in piazza chiedono di rispettare con l’approvazione, sia a livello centrale che territoriale, dello statuto degli studenti e delle studentesse in alternanza scuola lavoro e il codice etico per le aziende. L’obiettivo è quello di poter partire da un documento per creare percorsi condivisi con tutte le aziende e gli enti che prendono parte all’alternanza scuola-lavoro.
“Chiediamo che le istanze degli studenti vengano rispettate e che per noi non ci siano solo doveri nei confronti di chi ci ospita, ma venga sancito soprattutto il diritto a essere formati e a imparare a saper fare”, concludono i rappresentanti degli studenti.
A sostenere lo sciopero dell’Unione degli Studenti anche la Flc Cgil e il movimento politico ‘Eticamente’.
Anche i capoluogo ha, dunque, preso parte a una protesta che, seppur non molto partecipata in città, vuole mettere sotto accusa il sistema scuola e un Paese che troppo poco investe in sicurezza degli edifici, formazione e ricerca.
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