Maxi sequestri a Termoli: la mafia albanese e il narcotraffico molisano, un collante stupefacente

MARIA CRISTINA GIOVANNITTI

‘In fumo’ nell’impianto del Consorzio di Sviluppo Industriale della Valle del Biferno, le 2 tonnellate di marijuana che la Guardia di Finanza di Termoli ha ripescato nelle acque della costa molisana alla fine di una maxi operazione antidroga.

La mafia albanese conquista l’Italia ed è oggi uno dei poteri più forti nel nostro Paese. Nata come una guerriglia tra bande piccole, è cresciuta per efferatezza, violenza e crudeltà nonché grazie al sodalizio stipulato con le criminalità in loco – mafia, ndrangheta, camorra, sacra corona unita – motivo per cui oggi l’Albania gestisce gli affari della droga in Italia dove arriva approdando sulle coste pugliesi e molisane.

Il Molise è la piazza del narcotraffico per via della sua vicinanza geografica all’Albania, un collegamento soprattutto via mare poiché – così come emerge anche nel dossier Onu – il traffico di stupefacenti preferisce soprattutto il mare: dai Balcani verso l’Italia – e l’Europa – per traffico è marittimo muove le rotte della droga per circa il 77% delle rotte.

I brokers gestiscono tutto il carico di stupefacenti che dalla Turchia si muove verso l’Albania dove, ben impacchettata ed imballata, viene inviata verso il Molise e la Puglia per essere poi smistata in Italia, soprattutto verso l’area lombarda. Gli affari di droga, quali traffico e spaccio, così come evidenziato anche nel Rapporto ‘Secondo semestre 2013’ della DiaDistretto Investigativo Antimafia – sono la fonte principale di interesse ma a ruota seguono anche reati come la prostituzione minorile, e la detenzione di armi. Il successo del narcotraffico è proporzionale anche all’ aumento abituale di consumatori: secondo gli ultimi dati forniti dal Sert Campobasso su un campione di giovani tra i 15 ed i 18 anni in pole position c’è l’uso quotidiano di cannabis che dal 16,53% di fruitori nel 2013 è passato ad un picco di 19,44% fumatori abituali del 2014 – una stima provvisoria considerato l’anno in corso.

Il Molise piace alla mafia albanese perché sguinzaglia i suoi scagnozzi sul nostro territorio ma al contempo permette, per la vicinanza, di mantenere un collegamento con la Madrepatria, che resta la loro base.

 

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