Molise, cimiteri di opere a metà. Viaggio nei lavori incompiuti della regione: dall’invaso di Chiauci allo stadio di Selva Piana (guarda i video)

L’incompiuta Diga di Chiauci

MARIACRISTINA GIOVANNITTI

C’è anche il Molise nella long list delle 101 opere incompiute denunciate da Legambiente nel dossier #sbloccafuturo. Sono lavori finanziati in toto – o solo in parte – e rimasti irrealizzati per diversi motivi: limiti legati al Patto di Stabilità; braccio di ferro tra ditte private e pubbliche oppure agguerrite diatribe di competenza tra gli enti locali. Insomma veleni interni alle amministrazioni che portano, anche in Molise, cimiteri di opere a metà.

PRIMA OPERA INCOMPIUTA: EOLICO OFF SHORE DI TERMOLI – In pole position c’è l’energia off shore di Termoli, quello che è stato definito il ‘Progetto San Michele’ e che avrebbe dovuto portare a 6 chilometri dalla costa un parco eolico di 54 torri da 3 megawatt. Era il 2006 quando la Effeventi srl presentò il progetto ricevendo parere positivo; nel 2009 anche l’ok da parte della Valutazione d’Impatto Ambientale per essere, poi, bloccato dalla Soprintendenza della Regione Molise. Un no all’off shore di Termoli anche da parte del TAR e dal Consiglio di Stato 2013, una scelta non condivisa da Legambiente che, invece, nel ‘Progetto S.Michele’ vede un ottimo investimento  per le rinnovabili rispetto all’ipotesi di possibili trivellazioni per l’estrazione di petrolio. Un’occasione persa anche per l’economia locale, sempre secondo il dossier, che ha perso ben circa 2/300 posti di lavoro.

SECONDA OPERA INCOMPIUTA: INVASO DI CHIAUCI – In questo caso il lavoro incompiuto dal 22 settembre 1985 e costato alla Regione Molise ben 154 miliardi di vecchie lire è l’invaso diga di ponte Chiauci, sul fiume Trigno, un progetto necessario per riportare l’acqua dell’invaso al 50% tra l’Abruzzo e il Molise. I lavori conclusi nel 2000 avevano bisogno, per essere completi, di un ultimo step lavorativo per la funzionalità, costato 35 miliardi di euro ed in parte – 19 miliardi di euro – finanziati da CIPE – Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica. Peccato che, dopo 29 anni dalla ‘prima pietra inaugurale’ e tanti soldi, l’opera non è ‘funzionale’.

TERZA OPERA INCOMPIUTA: TERMINAL DI CAMPOBASSO – L’ecomostro nel cuore della città, sotto gli occhi dei campobassani e soprattutto dei viaggiatori, è davvero un pugno nello stomaco per l’ambiente e per lo spreco di denaro. Il Terminal Bus di Campobasso è annoverato da Legambiente tra le 101 opere incompiute: una struttura presente da anni che potrebbe essere usata come sala d’attesa, punto di ristoro per i pendolari, servizi igienici ed invece è abbandonata alla mercè del vandalismo.

QUARTA OPERA INCOMPIUTA: SELVAPIANA DI CAMPOBASSO – La situazione indecente del complesso sportivo di Selvapiana è da anni motivo di dibattiti senza, in realtà, manutenzioni concrete. Il problema è tornato in vista della venuta di Papa Francesco in città ma i video che vi mostriamo sono molto eloquenti, seppur risalgono all’estate del 2013. A quanto pare, però, la situazione dell’antistadio, dello stadio e del pattino dromo di Campobasso non sono molto cambiati visto che è sempre Legambiente a denunciarne il degrado: “L’area sportiva di Selva Piana comprende anche impianti per pattinaggio, campetti per calcio dilettantistico (i soli funzionanti) e strutture di servizio. La città è priva del campo sportivo e di idonei impianti pubblici.” Una bruttura davvero poco onorevole per la città che intrappola questo complesso sportivo nell’incompiutezza a causa del Patto di stabilità.

Si conclude così il viaggio nel cimitero incompiuto molisano. Se volete segnalarci altri ecomostri sparsi in regione, potete contattarci all’indirizzo redazione@https://www.cblive.it.

Guarda il video che testimonia le condizioni cui versa l’Antistadio di contrada Selva Piana a Campobasso

Guarda il video dello stadio ‘Selva Piana’ di Campobasso, che avrebbe dovuto ospitare la Santa Messa di Papa Francesco il prossimo 5 luglio e che, invece, resterà chiuso

Guarda il video del pattinodromo di contrada Selva Piana a Campobasso, praticamente mai utilizzato in venti anni

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