Sicurezza scuole, i genitori della don Milani pronti ad alzare le barricate. “Non porteremo i nostri figli nel vecchio edificio di via Gorizia”

L’edificio di via Gorizia

I genitori della don Milani non arretrano di un passo, anzi alzano le barricate contro la decisione del trasferimento nell’edificio di via Goriza che rientra negli immobili della scuola media Francesco D’Ovidio.

Dopo la fiaccolata di ieri sera, in una nota, fanno sapere che “in alcun modo porteranno i propri bambini nella struttura”, designata dall’amministrazione comunale. Il motivo è presto detto. Secondo i genitori riuniti nell’associazione ‘Scuola a misura di Bambino’ si tratta di un fabbricato in muratura costruito negli anni 60’, ovvero venti anni prima della Don Milani.

Questo significherebbe secondo gli stessi genitori che “dopo i lavori che dovranno essere effettuati, l’immobile raggiungerà una resistenza all’accelerazione da collasso pari al 50,7% di quella prevista dalla normativa vigente”. “Questo consentirà – ragionano ancora i genitori – di estendere la vita residua del fabbricato di undici anni, ovvero come indicato nella relazione tecnica undici anni è il tempo entro il quale è necessario programmare e procedere ad un ulteriore intervento strutturale che incrementi ulteriormente la sicurezza. L’edificio è, quindi, caratterizzato in termini statistici da una vita residua di undici anni, ovvero nei prossimi 11 anni la probabilità che si verifichi un evento sismico di accelerazione tale da mettere in crisi la struttura è analoga alla probabilità che avrebbe un edificio nuovo”.

Semplificando, la struttura avrebbe, per le mamme e i papà degli studenti della don Milani, una sicurezza solo al 50,7%, ma una documentazione tecnica per poterla utilizzare per altri 11 anni”.

La soluzione di via Gorizia lascia, quindi, delusi i genitori della don Milani “perché – fanno sapere  gli stessi – si sarebbero aspettati una soluzione diversa e certamente più sicura”.

“Dopo tanti disagi e sacrifici causati dai doppi turni ci si aspettava finalmente di vedere la luce alla fine del tunnel. Invece, – dicono – ci sentiamo delusi per l’assoluta assenza di dialogo, confronto e coinvolgimento nelle scelte e delusi perché questa soluzione, o la prosecuzione dei doppi turni, determineranno la fine della scuola Don Milani. Il bando esplorativo emesso dal Comune – proseguono – prevedeva la valutazione di edifici adeguati all’ultima normativa antisismica, ma pur non attingendo alle offerte del bando i genitori si aspettavano comunque una situazione idonea alle proprie richieste, visto anche il percorso e la situazione da cui provenivano. La risposta è stata invece una scuola più datata, che con interventi ancora da realizzare raggiungerà solo il 50,7% della sicurezza richiesta per un edificio nuovo, ma che può essere utilizzato perché per i prossimi undici anni probabilmente non si verificherà un evento sismico tale da metterlo in crisi”. Tutte motivazioni per le quali i genitori si dicono pronti ad alzare le barricate decidendo di non portare i propri figli nell’edificio di via Gorizia.

f.a

 

 

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