Il Covid non ferma il FAI. Civita di Bojano inserita nei luogi da visitare nel 2020

Il Covid non ferma la cultura. Tornano anche quest’anno le Giornate del FAI (Fondo Ambiente Italiano) con una veste “rivisitata”.

Oggi, sabato 27 e domenica 28 giugno, dunque, oltre 200 luoghi, “all’aperto”, in più di 150 località d’Italia potranno essere visitati dal pubblico, su prenotazione e nel rispetto delle norme di sicurezza, grazie alla grande struttura organizzativa dei volontari sparsi in tutto il Paese.

Dopo 35 anni, dunque, un’edizione speciale che si carica di un significato speciale ed emblematico: il momento storico ha imposto a tutta la collettività, infatti, di riorganizzarsi e reinventarsi, e anche il Fondo Ambiente lo ha fatto, mettendo al centro il patrimonio verde del Bel Paese, presentando un programma di aperture interamente dedicato al rapporto tra Cultura e Natura, coinvolgendo i Beni e i territori in cui operano, nell’ambito della missione del FAI, le sue Delegazioni.

E quando si parla di natura, di posti incontaminati, può mancare il Molise? Assolutamente no. La nostra Regione, infatti, è una delle più verdi d’Europa, e chi si recherà a Civita di Bojano tra il 27 e il 28 giugno se ne accorgerà.

Il Borgo Medioevale, infatti, è stato inserito nella lista dei luoghi visitabili consultabile sul sito del FAI.

Civita Superiore di Bojano è ubicato sulla sommità della collina a nord del Massiccio del Matese, e il castello, normanno-longobardo, sorge su una roccia con un’altimetria variabile. Fu Dimora di abitanti di origine Sannita già nei secoli XI-IX a. C., e nell’anno 667 si rileva la presenza del bulgaro Alzecone, figlio del re longobardo Grimoaldo, gastaldo dei territori pertinenti ai centri di Sepino, Bojano e Isernia. In epoca normanna fu residenza del conte Rodolfo de Moulins o de Molisio, titolare della Contea e dal cui cognome deriva il nome della regione. Gli successe il figlio, Conte Ugo I che continuò ad ampliare i confini della contea di Boiano, annettendo le contee di Venafro, di Isernia e  di Trivento. Il borgo, come presidio fortificato, rimase attivo anche in epoca sveva e angioina sino al decadimento delle strutture militari.

Le visite prevedono un contributo minimo da 3 o 5 euro, con prenotazione online obbligatoria da effettuare sul sito qui consultabile www.giornatefai.it (da consultare anche per eventuali modifiche di programmazione) fino a esaurimento posti ed entro venerdì 26 giugno alle ore 15. Inoltre, Il numero di ingressi per visita è limitato e previsto in gruppi ristretti, in modo da rispettare le normative di sicurezza.

p.g

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