‘L’a-Dio e Il Male Inutile’, l’ultima fatica letteraria del molisano Sante Biello. Lo scrittore di Casacalenda: “Siamo figli della tecnologia, così il bene come il male non sono più dei valori assoluti”

Il molisano Sante Biello, lo scorso 5 febbraio 2015, ha pubblicato il suo secondo ebook dal titolo ‘L’a-Dio e Il Male Inutile’, dopo aver pubblicato ‘Alessandro Magno’ l’anno scorso. Attualmente insegna a Padova ma è residente a Casacalenda. Abbiamo incontrato l’autore per parlare di questa nuova pubblicazione.

Come nasce questo nuovo progetto? “Nel corso del 2014 avevo presentato nei vari comuni del Molise e dell’Abruzzo il libro dal titolo ‘L’a-Dio nella Storia nella Filosofia nella Scienza’, composto da quattro capitoli. L’idea era quella di un confronto, di un dialogo con le persone prima di pubblicarlo. In realtà, come spesso accade per un autore, cresceva in me il desiderio di ampliare e approfondire ogni capitolo del libro, per questo ho pensato di pubblicare separatamente i quattro capitoli solo in versione digitale, per il momento. “L’a-Dio e Il Male Inutile” quindi è il primo di una tetralogia sul pensiero di Dio ed è già presente nei maggiori book store online. I restanti ebook che verranno pubblicati nei mesi successivi, riguarderanno il rapporto tra l’idea di Dio nella storia, nella filosofia e nella scienza”.

Cominciamo dal titolo, cosa significa ‘L’a-Dio e il Male inutile?’ “Come sappiamo, l’alfa privativa, posta davanti ad una parola, veniva utilizzata già dagli antichi greci per negare qualcosa. Il titolo del libro “L’a-Dio” indica proprio la negazione, la privazione, la mancanza di Dio e il problema del male, inteso come male metafisico, spesso ha portato l’uomo a negare Dio. Nel corso della storia dell’uomo, il problema del male ha assunto diversi significati. Per gli antichi greci, tutto era determinato dal destino, dal caso e dalla necessità; l’uomo faceva parte del ciclo naturale delle cose per cui il male e il bene accadevano, senza una ragione. Con la nascita del Cristianesimo il male acquista una valenza metafisica e pedagogica; l’uomo conosce il bene e il male e la sua disubbidienza genera dolore. Secondo la dottrina cristiana, l’uomo è portatore del peccato originale, causato proprio della disobbedienza di Adamo. Da questi presupposti però cominciano a nascere le domande senza fine: se Dio è infinitamente buono, onnipotente e onnisciente perché esiste il male? Perché molti innocenti soffrono e molti malvagi prosperano? Che senso ha la morte di un bambino? Dall’Illuminismo in poi l’esistenza di Dio verrà messa in discussione e anche il male non avrà più la sua utilità come espiazione di un peccato originale, il male diventerà inutile”.

Secondo lei qual è l’idea del male dell’uomo d’oggi? “Viviamo in una società profondamente relativistica, anche se molti hanno difficoltà ad ammetterlo, ma ne sono consapevoli. Siamo figli del capitalismo, della globalizzazione e della tecnologia, prendiamo tutto ciò che ci porta piacere e lasciamo sugli scaffali, come in un grande centro commerciale, ciò che non ci piace. Di conseguenza, anche il male è diventato relativo, non abbiamo più la stessa idea di bene e di male come accadeva in passato quando la religione o i grandi sistemi filosofici “imponevano” la loro dottrina. Il bene così come il male, non sono più degli assoluti”.

Sante Biello

Tutto questo per lei è un bene? “Assolutamente sì. Tutto ciò che non è assoluto è un bene. La storia ci insegna che il pensiero assoluto, ha causato milioni di morti. L’uomo è diventato adulto, si è secolarizzato. Dal Medioevo ad oggi l’uomo ha fatto notevoli progressi non solo in campo scientifico ma anche sociale”.

Non c’è il rischio che l’uomo, non avendo più certezze, tutto diventi privo di senso? “Questa è una domanda interessante e mi fa venire in mente JacquesMonod quando alla fine del suo bellissimo libro dal titolo Il caso e la necessità dice:“L’antica alleanza è infranta; l’uomo finalmente sa di essere solo nell’immensità indifferente dell’Universo da cui è emerso per caso. Il suo dovere, come il suo destino, non è iscritto in nessun luogo. A lui la scelta tra il Regno e le tenebre”. Non è vero che l’uomo, se non crede in Dio, vive senza riferimenti e compie il male. Ogni uomo sulla terra ha una morale dentro di se, come ci ricorda Kant, che lo porta ad amare, a progredire, a conoscere. In questo stesso momento ci sono scienziati atei o credenti, agnostici o induisti che lavorano insieme nei laboratori di tutto il mondo e portano avanti ricerche per migliorare la vita di ognuno di noi. Questo per me è relativismo, questo è l’uomo secolarizzato sempre pronto a conoscere, rispettando però il credo di ogni persona. L’ateo o l’agnostico crede nell’amicizia, nell’amore, nella ricerca, nella tolleranza, nella difesa degli animali e dell’ambiente, in una società più giusta”.

In sintesi, perché il male è diventato inutile? “Perché ha perso la sua funzione pedagogica, di espiazione di un peccato originale causato da Adamo. L’uomo contemporaneo compie il bene non per guadagnare il paradiso, ma perché è un essere morale. Prendere coscienza del male inutile, significa accettare il progresso dell’uomo”.

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