Solidarietà nell’Unione Europea: “Solo così ne veniamo fuori”

La sfida della pandemia ha messo in atto la collaborazione delle Istituzioni e degli Stati membri al fine di contrastare l’emergenza sanitaria ed economia.

Un’azione sicuramente positiva, affrontata con spirito di responsabilità, solidarietà e inclusione, spirito che non può essere abbandonato per tornare a vecchi schemi e paradigmi, che hanno avuto come conseguenza ancora tangibile un forte calo di fiducia nel progetto europeo da parte dei cittadini europei soprattutto giovani.

La situazione generale rimane ancora fortemente instabile a causa del diffondersi della nuova variante omicron, con conseguenze sull’economia e sulla vita degli europei, ma anche per criticità come nel settore degli approvvigionamenti delle materie prime e dei prodotti essenziali alla ripresa, che l’Europa importa da paesi terzi, e non da ultimo il forte rincaro dei prezzi dell’energia.

I ministri finanziari ed i Capi di stato e di governo hanno concordato sulla necessità, in tale contesto, di concludere entro il più breve tempo possibile due capisaldi della ripresa economica: il mercato unico dei capitali e il completamento dell’unione economica e monetaria, per rendere il sistema finanziario europeo forte e resiliente ma soprattutto in grado di sostenere l’economia.

Ma quale è la causa che sino ad oggi ha rallentato le decisioni importanti?? Sicuramente le modalità di voto adottate dalle istituzioni europee: l’unanimità invece che un sistema che si basi sulle decisioni prese a maggioranza.  In un’Europa – in equilibrio ancora precario con l’urgenza di risolvere e prendere decisioni immediate – con un’unica moneta (per 19 Stati membri) e governata da politiche ancora diverse (in particolare quella fiscale), una modalità operativa che fa dipendere alcune decisioni sostanziali per il rilancio economico ed il benessere dei suoi cittadini dall’unanimità rende tutto molto più lento, incerto e fa nascere comprensibili perplessità sulla riuscita del recupero e della resilienza, in tempi che necessariamente sono caratterizzati invece dall’urgenza.

Sarebbe opportuno anche evitare di applicare procedure e parametri che sono palesemente non più adeguati.  Ci si riferisce alle procedure del Semestre, al patto di stabilità e alla governance europea che disciplina le politiche di bilancio e fiscali. Per fare tutto questo occorre procedere alla modifica del trattato. Una spinta in tal senso la darà la Conferenza sul futuro dell’Europa, il più grande esercizio di democrazia paneuropea che attraverso la piattaforma web, i panel dei cittadini e la plenaria finale raccoglierà le istanze dei cittadini su numerose aree tematiche. E ci si augura che ciò possa portare davvero anche al cambiamento della governance.

 

Redazionale in autogestione a cura di Europe Direct Molise nell’ambito del Piano di azione 2021- La Commissione europea non è responsabile del contenuto dell’articolo. Convenzione n. 7 2021/2025.
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