Giunta regionale senza donne, Fanelli: “Dal Consiglio più rosa della storia del Molise non germoglia alcun fiore”

La consigliera regionale del Partito Democratico: "Già immagino la reazione di chi attaccherà rinfacciando le stesse colpe al precedente governo di centrosinistra"

“Dal Consiglio più rosa della storia del Molise non germoglia alcun fiore. Il ruolo attribuito alle donne nella Giunta regionale è inesistente, andando in palese contrasto con gli articoli 122; 3; 51; 117 della Costituzione, con la legge 165/2004 e soprattutto con l’articolo 6 del nuovo Statuto della Regione Molise, appena entrato in vigore nella sua versione modificata, nonché in contrasto con la ratio della nuova legge elettorale regionale che punta a favorire l’equilibrio di genere”. Ad affermarlo, in una nota stampa, la consigliera regionale del Partito Democratico, Micaela Fanelli.

“Per questo – prosegue la notaesprimo tutta la mia vicinanza e il mio sostegno – nelle forme che riterrà più opportune – alla Consigliera di Parità Giuseppina Cennamo, nel denunciare l’assenza della rappresentanza femminile nella Giunta da poco nominata dal Presidente Toma. Relegare ad un ruolo quasi “ancellare” le sei elette in Consiglio Regionale, significa scrivere una pagina nerissima per il Molise, le sue donne, i diritti faticosamente conquistati. E già immagino la reazione di quanti, non potendosi giustificare, attaccheranno rinfacciando le stesse colpe anche alla precedente amministrazione. Non mi sottraggo. Ma oggi il problema è molto più grave, alla luce delle modifiche normative e soprattutto degli effetti sostanziali dovuti a una così vasta presenza di donne in Consiglio, che necessita di una rappresentanza anche nell’esecutivo. 
Mi sono sempre battuta per questo, ma finora non ho potuto farlo con la giusta serenità, perché sarei stata accusata di parlare pro domo mea. Oggi, da eletta in Consiglio nelle file dell’opposizione, sono più libera di agire e di lottare, ogni giorno e con tutta la forza, per il rispetto delle Consigliere di maggioranza e di tutte le donne, di tutte le razze, di tutti i partiti, in ogni professione, in ogni contesto. 
La strada è ancora lunga…ma insieme, senza divisioni, saremo più forti! Forza ragazze! Non abbandoniamo la lotta e andiamo a prenderci ciò che ci spetta. Non per grazia ricevuta, ma perché lo abbiamo conquistato e meritato”.

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