A Termoli nutrita partecipazione per il convegno ‘Sport è Salute’

Grande e nutrita partecipazione all’incontro promosso dalla Fondazione Giovanni Paolo presso la Sala consiliare del Comune di Termoli. L’aula gremita  con una importante rappresentanza di cittadini e associazioni sportive del territorio.

L’incontro, moderato da Vincenzo Santoriello, responsabile del Centro di Medicina dello Sport della FGPS,   ha coinvolto figure cardine del panorama della Medicina Sportiva: Roberto Bernabei, professore ordinario di Geriatria, che ha tenuto una lectio su  “Attività fisica e sportiva: la pillola giusta per un corretto invecchiamento”; e Paolo Zeppilli, professore ordinario di Scienze dell’Esercizio fisico e dello sport, che parlato dell’importanza della visita medico sportiva nella prevenzione della morte improvvisa da sport”.

E’ intervenuto anche l’Assessore allo Sport, Vincenzo Niro, in rappresentanza della Regione, e il Sindaco di Termoli   Francesco Roberti che ha rivolto ai presenti i saluti dell’Amministrazione Comunale. Ha introdotto i lavori il Direttore Sanitario della Fondazione, Maria Teresa Mucci.

Hanno patrocinato l’iniziativa anche il Coni, rappresentato dal Presidente, Guido Cavaliere, e la FICG, rappresentata da Miguel Matrangelo, Vice Presidente.

La vista medico sportiva costa meno di un paio di scarpe da running, quanto un paio di copertoncini da bici o due costumi da nuoto. Ma vale molto di più: in alcuni casi può salvarci la vita, in altri prevenire problemi di salute anche gravi. Ma per tanti amatori dello sport la visita medica d’idoneità sportiva agonistica è soltanto un fastidio da sbrigare in fretta spendendo il meno possibile. L’Italia è uno dei pochissimi paesi al mondo in cui chi vuole correre, pedalare o nuotare in modo agonistico deve sottoporsi a una visita medico-legale, imposta da una circolare ministeriale vecchia di 35 anni. Chi partecipa alle maratone di New York o Londra sottoscrive un modulo in cui solleva l’organizzatore da ogni responsabilità, chi gareggia a Roma o Milano deve esibire un certificato medico specialistico o non può partire. In quest’obbligo siamo (quasi) unici al mondo. Ma, rispetto agli altri paesi occidentali, registriamo un terzo di quelli che i medici chiamano pudicamente “eventi fatali” durante allenamenti e gare. Il gioco vale la candela.

La pratica dell’attività sportiva comporta numerosi benefici a livello fisico e psichico, ma sottopone l’organismo ad un impegno cardiovascolare, respiratorio, metabolico e nervoso che varia a seconda dello sport praticato e delle condizioni fisiche dell’individuo.

 Il Centro di Medicina dello Sport della Fondazione “Giovanni Paolo II” attivo sia a Campobasso sia a Termoli, offre un’assistenza a tutti gli  atleti. Affinché i benefici ed il successo nell’attività sportiva siano evidenti è necessario che l’atleta sia in uno stato di buona salute ed efficienza fisica. In alcuni casi, infatti, l’attività sportiva può indurre disturbi e rendere evidenti anomalie sino ad allora passate inosservate. Per verificare lo stato di salute ed evitare rischi connessi alla pratica sportiva è opportuno sottoporsi, prima di intraprendere l’attività, ad un controllo medico-sportivo, come stabilito in Italia per legge. Lo Sport è Salute e va praticato nella massima sicurezza.

Giuseppe Moffa

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