Ambrosio, Colarusso e Madonna preannunciano un’assise di fuoco a Palazzo San Giorgio: “A Camposarcone ci sarà un deposito di materiale esplodente”

“La prossima seduta del Consiglio comunale sarà ‘esplosiva’ (si passi la battuta) – scrivono in un comunicato stampa i consiglieri comunali di Palazzo San Giorgio, Ambrosio, Colarusso e Madonna –  in quanto verrà iscritta, addirittura con urgenza, la proposta di realizzazione di un deposito di materiale esplodente (categoria V gruppi D e E) a contrada Camposarcone. L’area scelta dai richiedenti è agricola e il Consiglio comunale, per permettere il suddetto insediamento, voterà  la variante della destinazione urbanistica da agricola a produttiva, stante la proposta di delibera proposta dall’assessore all’urbanistica Chierchia.

Sulla delibera, peraltro, pende un ricorso al Tar trasmesso all’amministrazione comunale sin dal 21 maggio e che, per i misteri della comunicazione e così come già avvenuto in precedenza per l’impianto a biomasse e per l’intervento sull’Ariston, l’assessore si è ben guardato dall’informare consiglieri, capigruppo e la stessa maggioranza che ne sono venuti a conoscenza solo da pochi giorni.

Un comportamento scorretto, ma appunto non è il solo, da parte dell’assessore – proseguono Ambrosio, Colarusso e Madonna – che di fatto limita l’azione amministrativa e politica dei consiglieri comunali e dei gruppi consiliari, immaginando di poterli relegare a burattini cui a comando fare alzare o abbassare la mano.

L’insediamento, per legge, va localizzato nelle zone destinate ad insediamenti produttivi e nei nuclei industriali (non sotto casa) e non in un’area agricola peraltro nei pressi del nucleo abitativo di contrada Camposarcone e della chiesa Madonna del rosario, e nelle cui vicinanze insistono insediamenti agricoli (coltivazioni e allevamenti).

L’intergruppo non ci sta a questo gioco e nel rimarcare ancora una volta l’assoluta assenza di informazione, coinvolgimento e potestà decisionale (una sola riunione interlocutoria aveva addirittura ingenerato l’idea che il deposito fosse a contrada Polese/Mascione) – concludono – preannuncia che adotterà tutte le iniziative consentite da leggi e regolamenti  per contrastare tale decisione che, comunque, non è suffragata da alcun interesse pubblico”.

 

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