Amore ed eros: dal 6 febbraio a Isernia la mostra che sorprende e scopre le emozioni

 A Isernia nello spazio Cent8anta in corso Marcelli 180, dal 6 al 14 febbraio, la mostra collettiva “Sembrami esser pari agli Dei”, organizzata dalla Galleria Piziarte di Teramo e curata da Maria Antonietta Tortola, Manuela Cucinella e Patrizia Alice Cucinella.

Nel centro storico del capoluogo pentro il debutto di una collettiva che, attraverso le sue tappe itineranti, inviterà il pubblico a “sentire attraverso la visione”. Il vernissage, sabato 6 febbraio alle ore 18, con la poetessa isernina Marilena Ferrante, il poliedrico Sergio Marchetta, scrittore campobassano di “Versi nella rete”, e l’accademico Gianni Spallone che, per una sera, sorprenderà il pubblico con le bollenti strofe del genere erotico letterario.

Amore dentro, donato, pensato, sognato. Amore promesso e tolto, negato, rubato, offeso. Amore bellissimo, offerto, affidato agli occhi, ai gesti. Amore creato e inviato, raccolto e accarezzato. Amore dall’eros mai separato. Nel testo, in catalogo, che accompagna la mostra, la regista Carla Petrella ha scritto che l’arte racconta il corpo che è, poi, il tema della mostra.

Gli artisti sono: Georgia Antinoro, Loredana Cacucciolo, Antonella Cinelli, Matteo Clementi, Marco Rubiero e Gisella Spinella. Petrella ha descritto così le opere: “immagini fotografiche, colori, forme, stili diversi, genialità di una pittura elegante e trasparente, coinvolgente ed emozionante, si incontrano nell’esposizione di nudi corpi di donne, in un’atmosfera sobria e accattivante. L’impatto emozionale che si genera dall’interazione con le opere è forte. La sala si trasforma in uno spazio sospeso in cui la quiete generata dalla contemplazione a cui lo spettatore si abbandona è presto interrotta dal sussulto emozionale che lo scuote quando lo sguardo si sofferma sui particolari delle diverse opere. E’ la bellezza nella sua autenticità che l’arte racconta attraverso i nudi corpi di donne, corpi che diffondono una sensualità profonda, corpi apparentemente delicati e fragili che rappresentano donne forti e decise, allo stesso tempo. Immagini eleganti, forme armoniose, estetica sottile e potente, traspirano una bellezza interiore che crea forti e seducenti sensazioni. Come non lasciarsi andare? Eros e agape si alternano nello spazio dell’anima e lo spettatore si abbandona al desiderio di qualcosa che supera se stesso: il desiderio di amore nella sua tensione infinita e nella sua inappagabilità. Passato e futuro, sentimenti, desiderio, istinto in un istante si mescolano. “….subito a me il cuore si agita nel petto un fuoco sottile affiora rapido alla pelle e ho buio negli occhi e il rombo del sangue alle orecchie” (Saffo). Opere di una bellezza a volte inquietante, dipinti leggeri e trasparenti incorniciati da una complessiva leggerezza cromatica, danno vita a diverse figure che fluttuano nel mosaico del destino come attori di un’ unica grande rappresentazione teatrale: il teatro della vita”.

“Sembrami esser pari agli Dei” non è solo una collettiva. E’ una prova, una prova d’amore e di eros, un’esperienza dei sensi, un messaggio intenso e non denso, un passaggio, una comunicazione oltre gli stereotipi che dal pensiero crea e si fa azione, si fa amare. Amore, l’ora di portare l’amore allo scoperto, nei borghi e nei luoghi, al chiuso e negli spazi aperti, nelle case e nelle stanze, del pubblico e del privato, è ora.

 

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