Coronavirus e affitti per gli studenti fuori sede, il senatore accademico Unimol, Setaro: “Necessario intervento del Governo”

La questione sulla riapertura di scuola e università è in evoluzione costante, dopo la proroga delle misure restrittive fino al 13 aprile.

Da alcune settimane, L’Università degli Studi del Molise ha sospeso le attività in loco ed ha avviato le lezioni online. Ne è conseguito che, quando quel famoso 5 marzo, il Premier Giuseppe Conte proclamava la chiusura di scuole e università, la quasi totalità degli studenti fuori-sede batteva in ritirata nelle loro città.

Sulla questione degli affitti per studenti fuori sede il Governo ancora non è intervenuto, mentre invece moltissime sono state le prese di posizione di associazioni studentesche a tutela degli Universitari, attraverso petizioni e raccolte firme, che stanno riscuotendo un grande successo. Anche il Senatore Accademico e Rappresentante degli Studenti Unimol, Alessandro Setaro, ha dichiarato quanto sia importante un’azione dell’esecutivo su questo tema: “Indubbiamente la trattativa in ambito di locazione è tra privati, ma è normale che poi quello che deve prevalere è il buon senso tra locatore e locatario- ha dichiarato Setaro, che ha poi continuato- Ci sono moltissimi studenti figli di lavoratori autonomi che sono in difficoltà, proprio per questo i proprietari dovrebbero prorogare il pagamento degli affitti ed è necessario un intervento del governo per disciplinare il tema”. 

Il contratto per studenti universitari fuori sede è regolamentato dall’ articolo 4-bis della legge numero 431 del 1998. È un tipo di contratto rivolto sia al singolo studente sia a gruppi di studenti universitari fuori sede e il canone di affitto viene anche calcolato tenendo conto della zona della città in cui è ubicato l’immobile (centro storico, semicentrale, periferica), lo stato e le sue dimensioni.

Solitamente hanno una durata che va dai 6 ai 36 mesi. Nella maggior parte dei casi è prevista anche una cauzione o caparra, che può essere quantificata fino a 3 mensilità.

Per l’inquilino è obbligatorio oltre all’affitto, il pagamento delle eventuali spese condominiali e delle utenze; è possibile, inoltre, disdire con anticipo il contratto con un preavviso di tre mesi.

In altre parole, chi ha lasciato la propria stanza, o appartamento deve pagare sia l’affitto che le bollette.

Se l’inquilino non paga viene messo in mora dal proprietario e potrà agire, ad esempio, trattenendo la caparra per il mancato avviso della disdetta.

Bisogna tener presente, però, che sono migliaia le persone che non stanno lavorando in questo periodo e il miglior modo di agire è, quindi, quello di contattare il proprietario, dimostrando che si è in difficoltà nel pagamento delle mensilità e dichiarando se si è intenzionati o meno a continuare la locazione della stanza o dell’appartamento.

pierp.gab

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