La Garante dei Diritti della Persona scrive ai vertici di Regione Molise

“Covid: accelerare le tempistiche per la somministrazione dei vaccini”

La Garante dei Diritti della Persona scrive ai vertici di Regione e ad Asrem, intende sollecitare un intervento, partendo dalle categorie più a rischio non ancora vaccinate. La richiesta riguarda le persone diversamente abili, e il personale che opera nelle relative strutture di assistenza. Inoltre, per le persone non autosufficienti, andrebbe prevista la somministrazione a domicilio.

Il personale che presta servizio nelle carceri

Le guardie penitenziarie rappresentano un’altra categoria importante da tutelare, così come i detenuti e tutto il personale che presta servizio. La Dott.ssa Lanciano sottolinea che le condizioni di sovraffollamento, di alcuni penitenziari, impediscono l’osservanza corretta delle misure di distanziamento.

Tutti i lavoratori e volontari

Il personale che opera a diretto contatto un numero elevato di utenti e in ambienti chiusi e sovraffolati, andrebbe vaccinato. Ne sono esempio gli operatori che lavorano nei centri di accoglienza per minori, dove la tipologia  dei servizi erogati espone, chi vi opera, ad accresciute possibilità di entrare in contatto con il Covid-19.

Collaborazione con gli ordini delle professioni sanitarie

Relativamente gli ordini professionali, infine, la necessità di completare il percorso della pratica vaccinale si impone oltre che per questioni squisitamente di prevenzione – che sono comunque da intendersi prevalenti – anche per evitare che possano crearsi disparità di trattamento con altre categorie a pari rischio che sono già state sottoposte a vaccinazione.

Accelerare l’iter per le vaccinazioni

In questo scenario critico, appare più che mai necessario accelerare l’iter per la campagna vaccinale, scrive la garante dei diritti. “La speranza – commenta la Lanciano – è che si possa concludere quanto prima l’iter relativo ai soggetti più fragili, in modo da poter procedere con tempestività alla somministrazione dei vaccini a tutta la cittadinanza. L’obiettivo, ovviamente, è quello di ridurre il più possibile i tempi sia per raggiungere la tanto auspicata immunità di gregge, sia per ridurre la pressione sugli ospedali”.

Carola Pulvirenti

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