Il corto sarà presentato nell’aula magna del convitto ‘Mario Pagano’ di Campobasso, il prossimo venerdì 23 ottobre.
Protagonista della pellicola è Paolo, giovane campobassano, figlio del sindaco e di una professoressa, che studia al Conservatorio di Musica del capoluogo. La fotografia è la sua più grande passione ed è per questo che gira il Molise. Paolo ama la storia e le tradizioni della sua terra. Su Facebook, conosce Sarah, una 25enne canadese, figlia di emigrati italiani. Paolo e Sarah iniziano un rapporto di amicizia virtuale, fino a quando il giovane la invita in Molise. Per convincerla decide di inviarle i suoi ‘Selfie’, che non sono altro che la documentazione delle sue giornate in Molise. Sarah decide, così, di partire per l’Italia per incontrarlo e magari iniziare una storia d’amorE.
Paolo rappresenta in qualche modo tutti i giovani molisani, possiede infatti caratteristiche disparate che mostra nei diversi momenti della sua vita: sa essere sensibile e generoso, ma è anche ingenuo e impacciato e, alle volte, si dimostra falso ed ipocrita.
Nato in Germania da genitori molisani, Saverio Piunno, regista di ‘Selfie’ si è Diplomato all’Istituto Magistrale di Campobasso e si è laureato al Dams di Bologna. Nel 1994 inizia a dedicarsi alla regia, frequenta un corso professionale presso ‘La Palazzina’ di Imola, diretto da Maria Martinelli, e realizza i primi cortometraggi in video e Super8. Nel 1997 si specializza in Riprese di spettacoli dal vivo, e realizza un Documentario su Isadora Duncan per l’Università di Bologna. Nel 1998 inizia a pensare al suo primo cortometraggio in pellicola. Dopo varie ricerche di produttori e finanziamenti con esito negativo, decide di realizzarlo con autoproduzione. Finalmente, dopo due anni riesce a girare “La Ragazza di Zagabria”. Il cortometraggio è stato girato in gran parte in Croazia. Nel 2000 realizza un Documentario su Rudolf Laban e nel 2002 il suo primo film lungometraggio dal titolo “Qualcosa”. Dal 2005 ha girato diversi Video e Documentari di genere tra Canada, Italia, Francia e Germania e dal 2008 porta avanti il progetto dal titolo “Molisano”, che nel 2016 diventerà un docufilm di genere.