
Roma, The Hive Hotel. Martedì 14 ottobre, l’edizione 2025 del Meeting Deleganoi ha riunito esperti, professionisti e formatori per discutere di un tema che ormai tocca ogni settore: “SovraUmano – Il nuovo lavoro tra persone e IA”.
Tra i relatori, Antonio Sinibaldi, autore di IA Pratica e Oro Invisibile, ha presentato ai presenti la nuova Legge 132/2025 sull’intelligenza artificiale, entrata in vigore pochi giorni prima.
Abbiamo raccolto le sue riflessioni.
Antonio, partiamo dall’inizio. Che cosa rappresenta davvero questa Legge 132/2025?
È un passaggio cruciale. È la prima legge italiana che mette ordine nell’uso dell’intelligenza artificiale, in armonia con l’AI Act europeo. Non si limita a fissare divieti o limiti, ma costruisce un quadro di principi e responsabilità: trasparenza, tutela dei dati, formazione delle competenze e supervisione umana. In sostanza, vuole ricordarci che l’IA non può essere lasciata al caso, ma serve una regia umana, costante.
Molti la vedono come una norma “tecnica”. Invece, nel tuo intervento, hai parlato di coscienza. Perché?
Perché nessuna legge, da sola, può sostituire la coscienza. Può stabilire delle regole, ma siamo noi (cittadini, docenti, imprenditori, funzionari, ragazzi…) a dover decidere come usare l’IA. La vera sfida è culturale.
L’intelligenza artificiale non è solo un insieme di strumenti, è un modo nuovo di guardare il mondo e se non impariamo a farlo con consapevolezza, rischiamo di perdere la parte più umana di noi.
Hai sottolineato anche il legame tra IA e mondo del lavoro. Cosa cambierà?
Molto, ma non nel senso della paura. La legge introduce l’idea di un Osservatorio sull’impatto occupazionale, che dovrà monitorare come le tecnologie influenzano i mestieri e i contratti.
Il punto è: non possiamo limitarci a “usare” l’IA. Dobbiamo imparare a dialogarci, a capire come integrare gli algoritmi nei processi senza smettere di ragionare.
Le nuove competenze non sono solo tecniche: sono capacità di analisi, pensiero critico, etica, empatia.
Chi saprà unire questi elementi sarà davvero competitivo nel mondo del lavoro che ci aspetta. Si perderanno posti di lavoro sicuramente, ma ne stanno nascendo molti altri.
Durante il meeting, molti hanno ricevuto il tuo libro “IA Pratica”. È diventato un po’ un simbolo della giornata, no?
Sì, ed è stato un gesto bellissimo da parte di Deleganoi. IA Pratica nasce proprio per aiutare chi lavora o insegna a usare l’intelligenza artificiale con metodo, senza timore. Non è un manuale teorico, ma un invito a capire davvero come l’IA possa semplificare, migliorare e rendere più umano il nostro modo di lavorare.
Consegnarlo ai partecipanti significava dire: “Iniziamo da qui. Dallo studio, dalla conoscenza, dalla curiosità”.
Accanto a “IA Pratica” c’è anche “Oro Invisibile”, il tuo libro sulla cybersicurezza. Che legame c’è tra i due?
Sono due libri diversi, ma nascono dalla stessa radice: la consapevolezza.
IA Pratica spiega come usare l’intelligenza artificiale in modo intelligente.
Oro Invisibile, invece, mostra come difendersi in un mondo che raccoglie, archivia e monetizza i nostri dati ogni giorno.
L’uno ti insegna a costruire, l’altro a proteggere.
Insieme raccontano una verità semplice: non esiste innovazione senza cultura digitale, e non esiste cultura digitale senza responsabilità personale.
Cosa ti ha colpito di più del pubblico di Roma?
La curiosità.
In platea c’erano imprenditori veri, di quelli che ogni giorno prendono decisioni, rischiano, innovano. Tutti con la stessa domanda negli occhi: “Come facciamo a restare umani in mezzo a tutto questo?”
È lì che ho capito che la paura non è dell’IA, ma di usarla male.
Perché un algoritmo può sbagliare, ma un imprenditore può scegliere ed è proprio questa la differenza che dobbiamo difendere: la decisione, alla fine, deve essere sempre dell’uomo e non della macchina.
In chiusura, una frase che riassuma il senso di questa legge e del tuo intervento.
Direi questa: non possiamo pretendere una società intelligente se non educhiamo prima a un uso intelligente dell’IA.
La legge 132/2025 ci dà una cornice. Ora tocca a noi riempirla di senso, ogni giorno, nel lavoro, nella scuola, nella vita.
Perché l’IA non sarà mai più intelligente di chi la usa.
📘 IA Pratica – Manuale operativo per imparare a usarla nel lavoro e nella scuola → https://amzn.to/44AcOVn
🔐 Oro Invisibile – Vivere e difendersi nell’era dei dati (la Cybersicurezza) → https://amzn.to/4gTT8jM