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Visita istituzionale dell’Unione degli Istriani alla Provincia di Campobasso

Il delegato Meffe ha illustrato al presidente le iniziative che i coordinamenti regionali organizzeranno sui territori

Questa mattina, presso la Provincia di Campobasso, il presidente Francesco Roberti ha ricevuto il delegato regionale dell’Unione degli Istriani, Gianni Meffe. La storica associazione è nata alla fine del 1954 ed ha radunato decine di migliaia di esuli istriani a Trieste ed oggi  cura seminari e conferenze in occasione della ricorrenza del 10 Febbraio, Giorno del Ricordo delle Vittime delle Foibe e dell’Esodo, anche con l’allestimento di proprie esposizioni tematiche di carattere storico.

Meffe ha illustrato le iniziative dell’Unione per i territori molisani: mostre tematiche, convegni dedicati alle vicende del confine orientale e iniziative di carattere culturale riferite alla storia, alla memoria e alle tradizioni dell’Istria. Il delegato ha inoltre consegnato al vertice di Palazzo Magno un libro di Cesare Battisti dal titolo ‘La Venezia Giulia’, cenni geografico-statistici, illustrati da 15 figure con undici tavole geografiche a colori (Edizione Anastatica, 2010, Unione degli Istriani).

“I massacri delle Foibe e il conseguente esodo giuliano dalmata – ha affermato il Presidente della Provincia di Campobasso, Francesco Roberti – rappresentano una pagina di storia su cui occorre riflettere, così come si è fatto per l’Olocausto. A breve si celebreranno sia la Giornata della Memoria (il 27 gennaio) che la Giornata del Ricordo (10 febbraio). Parliamo di due eventi storici ben distinti, ma sui quali occorre soffermarsi, riflettere e offrire questi spunti, soprattutto, alle giovani generazioni”.

Il presidente Francesco Roberti ha ringraziato l’Unione degli Istriani per il lavoro che portano avanti affinché la storia non venga cancellata. Ha sottolineato inoltre che per anni la storiografia del ‘900 non ha prestato le giuste attenzioni all’eccidio delle Foibe, quella pagina di storia che vide il massacro di coloro che erano ostili al governo jugoslavo comunista di Josip Broz Tito e portò allo svuotamento di intere città della Dalmazia, dell’Istria, del Quarnaro e della Venezia Giulia.

Carola Pulvirenti

Redazione

CBlive

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