Morrone del Sannio, in tanti al convegno sui fattori di rischio cardiovascolare promosso dalla Cattolica

La diffusione dei fattori di rischio cardiovascolare nella popolazione generale è alta: l’ipercolesterolemia interessa il 68 per cento dei maschi adulti e il 67 per cento delle femmine adulte.  Le malattie cardiovascolari sono la prima causa di morbidità, ospedalizzazioni e mortalità nel nostro Paese. E per motivi demografici (invecchiamento della popolazione) il trend è in aumento. C’è ancora scarsa attenzione alla prevenzione a livello della nostra società. Proprio per favorire la “cultura della prevenzione” è stato organizzato l’incontro informativo sulle malattie cardiovascolari, promosso dalla Fondazione Giovanni Paolo II, dall’associazione Amici della Cattolica e dalla Parrocchia.

Don Gabriele Tamilia ha introdotto i lavori ringraziando la Fondazione per aver promosso l’incontro nel piccolo comune molisano, segno di una particolare attenzione alla dimensione sociale soprattutto nelle aree più disagiate. Oggi Morrone conta poco più di 600 abitanti, la maggior parte sono anziani. “Questi eventi sono importanti ovunque – ha detto il Parroco – ma qui acquistano un valore particolare, perché si offre un servizio ad una popolazione che vive molti disagi. Essere oggi a Morrone è un vero atto di fede e per questo vi ringrazio di cuore”.

“Siamo convinti che la prevenzione sia la migliore ricetta per sconfiggere queste patologie – ha affermato il direttore generale, Mario Zappia – per questo organizziamo sul territorio attività di formazione e informazione.  Siamo una istituzione sanitaria no profit di ispirazione cristiana. Cerchiamo di offrire prestazioni di alta qualità con un approccio umano e cristiano al paziente, secondo gli insegnamenti del nostro fondatore Padre Agostino Gemelli”.

“Mangia, prega e ama”: con queste parole Cosimo Sacra ha iniziato la sua relazione parafrasando un famoso libro “ama soprattutto te stesso, prenditi cura della tua salute” l’invito del primario “il 30 per cento delle malattie cardiovascolari si possono evitare con un corretto stile di vita”, il messaggio conclusivo del Direttore dell’Unità di Cardiologia.

Presenti all’incontro anche il sindaco di Morrone del Sannio, Domenico Antonio Colasurdo, e il consigliere regionale, Nico Romagnuolo, “la Cattolica è un fiore all’occhiello della Regione Molise”, il commento del  neo inquilino di Palazzo d’Aimmo, “una risorsa per tutto il Molise da difendere e valorizzare”.

Il coordinatore regionale degli “Amici della Cattolica”, Geremia Carugno, ha presentato il progetto Informa Salute promosso dall’Associazione sul territorio, ringraziando il gruppo di volontari di Morrone che ha contribuito alla buona riuscita dell’evento.

Le malattie cardiovascolari riconoscono un’eziologia multifattoriale, cioè più fattori di rischio (età, sesso, pressione arteriosa, abitudine al fumo di sigaretta, diabete, colesterolemia) contribuiscono contemporaneamente al loro sviluppo. I fattori di rischio sono caratteristiche che aumentano la probabilità di insorgenza della malattia. I fattori di rischio sono stati identificati ed è stata dimostrata la reversibilità del rischio, pertanto la malattia cardiovascolare è oggi prevenibile. È possibile dunque evitare di ammalarsi di infarto e di ictus. I fattori di rischio cardiovascolare si dividono in modificabili (attraverso cambiamenti dello stile di vita o mediante assunzione di farmaci) e non modificabili. I fattori di rischio non modificabili sono: età: il rischio aumenta progressivamente con l’avanzare dell’età; sesso maschile: gli uomini sono più a rischio delle donne. Nella donna il rischio aumenta sensibilmente dopo la menopausa; familiarità: parenti con eventi cardiovascolari in età giovanile (meno di 55 anni negli uomini e di 65 nelle donne).

I fattori di rischio modificabili sono: il fumo, la pressione arteriosa, il colesterolo e  il diabete. La nicotina accelera il battito cardiaco. Il monossido di carbonio diminuisce la quantità di ossigeno presente nel sangue e favorisce lo sviluppo dell’aterosclerosi. La pressione arteriosa elevata costringe il cuore a un superlavoro e accelera la formazione di aterosclerosi nelle pareti delle arterie. Il colesterolo, una sostanza normalmente presente nell’organismo, può trovarsi in quantità eccessive nel sangue. Maggiore è la sua quantità, più alto è il rischio che si depositi nelle pareti delle arterie. HDL-colesterolemia. Le HDL sono lipoproteine che trasportano il colesterolo in eccesso dai tessuti al fegato dove viene eliminato; minore è la loro quantità, maggiore è il rischio cardiovascolare. Il diabete, se non correttamente controllato, favorisce l’aterosclerosi, incrementando il rischio cardiovascolare. Il rischio che ogni persona ha di sviluppare la malattia cardiovascolare dipende dall’entità dei fattori di rischio; il rischio è continuo e aumenta con l’avanzare dell’età, pertanto non esiste un livello a cui il rischio è nullo. Tuttavia è possibile ridurre il rischio cardiovascolare o mantenerlo a livello favorevole abbassando il livello dei fattori modificabili attraverso lo stile di vita sano. Come? Smettendo di fumare, Seguendo una sana alimentazione, svolgendo attività fisica e controllando il peso. Il fumo, dopo l’età, è il fattore più importante nell’aumento del rischio cardiovascolare. Già dopo pochi anni dall’aver smesso, il rischio cardiovascolare si riduce in modo rilevante. È dannoso sia il fumo attivo che quello passivo. Un’alimentazione varia che prevede un regolare consumo di pesce (almeno 2 volte alla settimana), un limitato consumo di grassi saturi (carne, burro, formaggi, latte intero), povera di sodio (contenuto nel sale) e ricca di fibre (verdura, frutta, legumi) mantiene a un livello favorevole la colesterolemia e la pressione arteriosa.

L’esercizio fisico regolare rafforza il cuore e migliora la circolazione del sangue. Non è necessario fare sport o svolgere attività particolarmente faticose: è sufficiente camminare per 30 minuti al giorno e, se possibile, salire le scale a piedi. Il peso è strettamente collegato al tipo di alimentazione e all’attività fisica svolta: il giusto peso deriva dal giusto equilibrio tra le calorie introdotte con l’alimentazione e quelle spese con l’attività fisica.

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