L’obiettivo è quello di introdurre un emendamento all’interno del testo unico sulla pesca.
La proposta consente il riconoscimento della figura del coadiuvante che presta la propria opera nell’impresa di pesca, peraltro ribadendo il principio della parità di trattamento fra gli uomini e le donne che esercitano un’attività autonoma e garantendo tutele e garanzie ai familiari che prestano la propria attività di lavoro nell’impresa ittica di famiglia.
A tal proposito, nel pomeriggio di ieri mercoledì 24 febaio, c’è stata un’audizione informale alla Camera dei deputati di rappresentanti dell’Associazione “Penelope – Donne nella pesca”, sulle problematiche delle piccole imprese del settore ittico, con particolare riferimento alle condizioni di vita e di lavoro delle donne. Una iniziativa che già lo scorso 7 febbraio aveva visto l’incontro di una quarantina di donne operanti nel comparto ittico incontrare il presidente dell’assemblea di Montecitorio Laura Boldrini.
Una missione a cui hanno preso parte, invitate dalla Presidente dell’associazione anconetana, anche tre figure femminili della marineria termolese, Maria Antonietta Cordone, Paola Marinucci e Adriana Cannarsa, riunite con le loro colleghe dell’Adriatico in questo confronto finalizzato a rendere più equo il loro status professionale.