Piazza Pepe, Perretta contro la chiusura. “Dietro la decisione della Giunta Battista altri interessi”

Il consigliere comunale di minoranza a Palazzo San Giorgio, Enrico Perretta, si scaglia contro la decisione della Giunta guidata dal sindaco Antonio Battista, circa la chiusura di Pizza Pepe al traffico veicolare.
“La mia opposizione alla chiusura – fa sapere Perretta – deriva da una sola motivazione: a che serve rendere pedonale un’area che, in quanto tale, diventa il simbolo della desertificazione e del degrado di un’area centrale? Ci sono parchi a Campobasso che se ben organizzati possono diventare un fiore all’occhiello per la città ed essere fonte di servizi per chi ama passeggiare a piedi, lontano dallo smog. Il tutto senza aggravare o contrapporsi alle esigenze di chi, in centro, ha attività commerciali”.

“Capisco anche l’esigenza, da parte di Colagiovanni e Battista – prosegue –  di realizzare le promesse elettorali. Allora, senza andare troppo per le lunghe, mi rivolgo ai due esponenti dell’esecutivo e chiedo: sarebbe quanto meno possibile rendere attrattiva quella zona da indurre i pedoni a sostare e vivere Piazza Prefettura?”.

Per l’esponente di Palazzo San Giorgio “la Piazza più discussa di Campobasso oggi resa pedonale, è in condizioni inaccettabili”.

“Secondo la Giunta Battista – dice ancora Perretta – i cittadini potrebbero portare i loro figli a giocare in quello spazio immenso fatto di pavimentazione dissestata, pozzanghere d’acqua, angoli lasciati nell’abbandono più totale e, nel mezzo a questo stato, il nulla. O meglio, una serie di attività commerciali penalizzate dalla decisione dei nostri geni del rilancio campobassano. E allora mi chiedo: qual è stata la vera motivazione che ha spinto l’esecutivo del centrosinistra a prendere questa decisione che non porta vantaggi a nessuno? Perché i cittadini non hanno alcun interesse a sostare in quell’area pedonale, priva di tutto e peraltro in condizioni pietose, mentre i piccoli commercianti sono sempre più vittime della crisi economica accentuata dalle decisioni politiche che vengono prese senza programmazione e senza pensare alle conseguenze. La domanda mi viene spontanea: vista la storia passata del centrosinistra, siamo sicuri che gli interessi di maggiore affluenza ai centri commerciali non siano alla base – conclude – di scelte politiche volte ad indebolire il tessuto economico del centro città?”.

 

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