
Domenico Rotondi
A Sepino, dove la storia dialoga con la pietra e il silenzio dei vicoli custodisce il respiro antico della civiltà sannita, anche i desideri hanno trovato casa. Incastonato ai piedi del Matese, tra boschi secolari e vestigia romane, il borgo molisano continua ad affascinare per la sua straordinaria armonia tra paesaggio e memoria, tra architettura e racconto. In questo contesto denso di suggestione torna, per la quarta edizione, “La Notte dei Desideri”, l’evento ideato da Officina Creativa con il prezioso sostegno del Comune di Sepino. Dopo il successo delle passate edizioni, l’iniziativa si conferma uno degli appuntamenti più attesi dell’estate culturale molisana, capace di unire narrazione, arte e partecipazione emotiva.
Negli anni precedenti, a raccogliere i desideri dei partecipanti erano stati alcuni tra i simboli più iconici del paese: la fontana monumentale di Piazza Nerazio Prisco, il grande leccio che si erge all’ingresso della piazza — autentico totem vegetale della comunità — e il Mascherone, enigmatico volto in pietra risalente tra il I e il II secolo d.C., posto all’ingresso del paese come un guardiano di epoche remote. Quest’anno, invece, la centralità simbolica sarà affidata al maestoso Campanone, la grande campana oggi visibile accanto al portale posteriore della Chiesa di Santa Cristina. Fuso originariamente nel 1720, lo strumento emetteva la nota re bemolle e accompagnava con il suo suono la vita religiosa del borgo. La sua storia, tuttavia, è segnata da eventi drammatici: il 2 febbraio 1801, durante una messa cantata, la campana si ruppe improvvisamente; fu rifusa nei mesi successivi, ma subì una nuova lesione il 9 gennaio 2011, venendo così definitivamente dismessa e conservata come memoria tangibile del passato liturgico della comunità. Il programma della serata prevede il ritrovo alle ore 21 in Piazza Nerazio Prisco, da cui prenderà avvio una visita guidata attraverso le strade più affascinanti del centro storico. Il percorso, pensato come un itinerario esperienziale, sarà punteggiato da performance artistiche: pittura estemporanea, poesia folk, musica dal vivo, body painting e altre forme espressive accompagneranno il pubblico tra scorci, luci e racconti.
L’evento culminerà nella consueta lettura pubblica dei desideri, affidata a una giuria che premierà i più originali, poetici o significativi. Un momento intimo e corale al tempo stesso, in cui le aspirazioni individuali si fonderanno in un sentire comune.
Sepino, in questa notte d’agosto, tornerà così a essere crocevia di sogni e bellezza, capace di risvegliare nello spettatore quel senso di appartenenza che solo i luoghi intrisi di storia sanno evocare. Un invito a rallentare, osservare, ascoltare. E, infine, desiderare.