
Domenico Rotondi
Dal 20 al 26 luglio 2025, il Convento di Santa Maria della Libera a Cercemaggiore ha ospitato la Route Estiva promossa dal Mo.V.I. Campania (Movimento di Volontariato Italiano), all’interno del progetto “Dalla Terra promessa alla Terra Permessa”, sostenuto dalla Regione Campania con fondi del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. L’iniziativa ha rappresentato un laboratorio formativo a cielo aperto, con un’impostazione residenziale e un forte radicamento territoriale, che ha coinvolto giovani e adulti provenienti da diverse realtà del volontariato meridionale. Le giornate si sono alternate tra sessioni in aula, laboratori sul campo, visite guidate e momenti di confronto collettivo, offrendo ai partecipanti l’opportunità di esplorare il valore del servizio alla comunità e le pratiche virtuose di rigenerazione sociale.
Il 24 luglio, nel cuore dell’esperienza formativa, si è tenuto presso il convento di Cercemaggiore un intenso momento di riflessione sul ruolo del volontariato nella costruzione di legami comunitari, arricchito dalla partecipazione di Giuseppe Lumia, già senatore della Repubblica e figura di riferimento del cattolicesimo democratico italiano. Lumia ha condiviso un appello lucido e appassionato alla responsabilità civica, richiamando il volontariato come scelta consapevole di cittadinanza attiva, capace di trasformare la prossimità in coesione, la relazione in progetto, il gesto individuale in impegno collettivo. La sua presenza ha dato profondità al dialogo, riportando al centro i valori fondanti dell’azione sociale: giustizia, pace, partecipazione.
Nella giornata precedente, il 23 luglio, la Route aveva fatto tappa a Pietracatella, dove il gruppo aveva preso parte a una visita guidata del centro storico condotta dallo storico Rosario Di Vita. A seguire, presso la sala consiliare del Comune, si era svolto un incontro sulle buone pratiche agricole con il professor Antonio Santopolo, incentrato sul contributo dei giovani alla sostenibilità ambientale e all’innovazione nelle aree interne. L’appuntamento ha offerto spunti concreti su come il mondo agricolo possa essere, oggi, leva di rinascita culturale e di sviluppo locale.
L’intera iniziativa si è mossa attorno a una visione forte, come ricordato dagli organizzatori: “Continuiamo a proporre una route perché c’è bisogno di riacquisire spessore, determinazione, costanza, coraggio, discernimento, assertività per scegliere di vivere ed essere al servizio di una comunità in grado di coltivare germogli di fraternità. La route implica il camminare insieme, fianco a fianco, il conoscersi prima e poi il confrontarsi. Rompe la gerarchia dei ruoli della formazione classica per rimettere al centro la relazione, i legami, la prossimità quale scenario e motore in grado di riattivare passione civile e visioni condivise di futuro”.
Un’esperienza formativa con taglio comunitario, rivolta a chi desidera mettersi in gioco come facilitatore di comunità, artigiano di pace e giustizia sociale, costruttore di futuro, in territori che chiedono ascolto, presenza e cura. Lungo i sentieri del Molise, il volontariato ha ritrovato parola, direzione e responsabilità.