Di Bartolomeo sul periodo elettorale: “Troppa confusione. Frattura, come me, costretto a scelte coraggiose per il disastro trovato”. Su Pascale: “Meriterebbe il seggio, ma deve stare attento a Iorio, che nel 2014 fece perdere il centrodestra a Campobasso”

L’ex sindaco di Campobasso, Gino Di Bartolomeo

GIUSEPPE FORMATO

La politica nazionale e regionale sta vivendo un momento di confusione e, al contempo, di frenesia. In ballo ci sono le candidature da assegnare nei collegi e in Molise sono in tanti ad ambire per un posto a Palazzo Madama e a Montecitorio. Per il momento, le elezioni regionali possono attendere. Le Politiche incombono e i ‘big’ della politica locale guardano al Parlamento.

Chi ha vissuto un’esperienza a Palazzo Madama è stato l’ex sindaco di Campobasso, Gino Di Bartolomeo, oggi consigliere comunale di opposizione, il quale ha lasciato Forza Italia per avvicinarsi all’attuale governatore Paolo di Laura Frattura.

“Condivido la linea di Frattura – ha affermato il senatore Gino Di Bartolomeoperché il Presidente della Giunta regionale del Molise ha trovato, al suo insediamento a Palazzo Vitale, la stessa situazione che trovai io al Comune di Campobasso. I nostri cinque anni sono stati simili, fatti di scelte impopolari, ma indispensabili per risanare i conti dei due enti. Trovai, nel 2009, una situazione disastrosa al Comune di Campobasso, così come Frattura ha trovato le macerie nel 2013 alla Regione Molise. Entrambi ci siamo rimboccati le maniche, assunto alcune decisioni importanti, che forse nessun politico avrebbe assunto, pur di restare sulla poltrona. Scelte impopolari, ma indispensabili per il bene collettivo. Noi abbiamo avuto coraggio e risanato Comune di Campobasso e Regione Molise. Il mio coraggio ha portato a diversi risultati, chiudendo la legislatura con dieci milioni di euro di avanzo, fondi che avrebbero dovuto utilizzare, ad esempio, per le scuole. Se questa amministrazione avesse costruito una scuola all’anno, il problema sarebbe stato risolto. Sulle scuole io ho avuto coraggio, anche a chiuderle, l’attuale amministrazione ha percorso una politica, che ha condotto oggi a una situazione di stallo o, comunque, ancora di avvio dei progetti”.

“L’attuale situazione politica è confusa – ha rimarcato Di Bartolomeosia nell’aggregazione sia nei programmi. Si sta facendo la gara a chi la spara più grossa. La preparazione si acquisisce durante l’anno scolastico – la metafora dell’ex sindaco del capoluogoe all’esame di Stato si arriva con cognizione di causa. C’è chi va bene e chi va male. Non si può arrivare agli esami e recitare tutti la stessa storiella”.

“Questa confusione – l’affondo di Di Bartolomeopotrebbe favorire il Movimento 5 Stelle, perché i cittadini sono stanchi dei litigi interni ai partiti. Per protesta, così, gli elettori potrebbero barrare il simbolo pentastellato”.

Lei considera il voto al Movimento 5 Stelle soltanto come un voto di protesta? “Non necessariamente, ma soprattutto di protesta. Prima di votare, occorrerebbe verificare la preparazione politica e amministrativa dei candidati, molti dei quali improvvisati”.

Un suo fedelissimo, assessore del suo esecutivo, Alessandro Pascale, rivendica il seggio di Forza Italia sul proporzionale alla Camera dei Deputati. “Condivido appieno il suo pensiero. Deve fare attenzione, però, ai soliti noti. E parlo, anche e soprattutto, di Michele Iorio. Berlusconi, nel 2014, decise di ricandidare i sindaci uscenti, ma lui si oppose e consegnò quattro liste a Scasserra. Risultato? Perdemmo entrambi una elezione vinta. Andando a sommare i voti miei, di Scasserra, Saluppo e dei quattordici consiglieri che passarono al centrosinistra, avremmo vinto le elezioni, nonostante un mandato caratterizzato dalla crisi economica, da scelte obbligate, molte impopolari, ma necessarie, e dal Patto di Stabilità”.

“Pascale – ha rimarcato Di Bartolomeopuò giocarsi le proprie chance di essere candidato. Lo merita per il percorso che ha fatto all’interno del partito negli anni. Deve fare, però, attenzione a chi prima ha distrutto la Regione Molise e oggi non vuole farsi da parte. Mi auguro che possa farcela. Lo meriterebbe, se non altro per l’attività sempre svolta per il territorio”.

“Questi sono anche i motivi per i quali – l’analisi del consigliere comunale di Palazzo San Giorgioio non posso votare a favore della mia ex coalizione. Non posso far vincere chi ha contribuito alla distruzione del nostro territorio, giocando sempre a livello individuale, pretendendo di comandare sempre e comunque. La mia amarezza resta nei confronti del comportamento di Iorio e di tutti coloro che mi hanno voltato le spalle, non avendo avuto il coraggio di proseguire il percorso con me iniziato. Tra l’altro, la maggior parte è passato dall’altra parte senza nemmeno guardami in faccia”.

 

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