“Un furto con destrezza”, Battista parafrasa Decaro e annuncia battaglia contro lo stop al bando delle periferie

GIUSEPPE FORMATO

“Un furto con destrezza”. Il sindaco di Campobasso, Antonio Battista, parafrasa il primo cittadino di Bari e presidente dell’Anci, Antonio Decaro, nell’incontro con la stampa, allargato alle associazioni di categoria e ai sindacati, per esprimere il proprio dissenso (annunciando battaglia) contro lo stop al bando per le periferie. Una lotta portata avanti dai 96 sindaci dei Comuni danneggiati dall’emendamento al decreto Milleproroghe, votato, dal Senato, la notte del 7 agosto 2018, approvato anche dal Pd (ex premier Renzi compreso), il partito che diede il via libera al progetto che avrebbe messo sui territori oltre un miliardo di euro di investimenti.

“Un danno senza precedenti – ha rimarcato Battista Si sarebbero create opportunità lavorative, sociali, rimettendo in moto l’economia delle nostre città. Tra l’altro, le amministrazioni avevano già sostenuto ingenti spese per le fasi progettuali, in molti casi già approvate ed esecutive. Questo stop comporterà 42mila posti di lavoro in meno e nove miliardi di euro di ricaduta finanziaria sul territorio italiano, considerando l’indotto che si sarebbe creato”.

L’emendamento, voluto dal Governo Lega-5 Stelle, è stato approvato da tutte le forze politiche, ma il presidente della Provincia di Campobasso ha chiamato in causa, per una battaglia comune, anche la rappresentanza molisana in Parlamento. Battista, lunedì 10 settembre, alle 9, si incontrerà con i parlamentari molisani, quattro dei quali pentastellati.

“Uno stop arrivato senza una concertazione preventiva votato da tutti – ha proseguito il sindaco del capoluogo, con il quale c’erano il vice Chierchia e il primo cittadino di Isernia, D’Apollonio – C’è ancora il tempo per tornare indietro col voto alla Camera dei deputati, anche perché il Partito Democratico ha annunciato che, visto l’errore ammesso dai senatori, alla Camera voterà diversamente”.

“Non si riesce a spiegare lo stop al bando per le periferie – ha sottolineato l’assessore all’Urbanistica del Comune di Campobasso, Bibiana Chierchia – perché tra le città escluse ci sono le amministrazioni a 5 Stelle, Torino e Roma”.

“I senatori del PD – ha spiegato Chierchia – hanno commesso un errore involontario, perché è impossibile leggere tutti gli emendamenti, spesso in numero abnorme. Alla Camera, sicuramente, arriverà un voto diverso dai deputati del PD. Il danno è enorme perché diversi progetti erano finanziati dai privati. Immaginate le conseguenze per un’azienda che non vedrà mai il progetto portato a compimento”.

In platea, tra gli interventi, quello del presidente dell’Acem, Corrado Di Niro, il quale si è detto “sconcertato da questa decisione piovuta addosso da Roma. Un boomerang – le parole dell’imprenditore campobassano – che tornerà indietro con tutte le conseguenze negative per il lavoro e lo sviluppo delle imprese. Diciotto milioni di euro per la città di Campobasso sono importanti, in quanto andrebbero a riqualificare diverse aree della nostra città, considerando che negli anni si è fatto poco per questa città”.

“L’auspicio – ha concluso Di Niro – è quello di tornare indietro, riavviando la macchina dei lavori. Lo stop del bando delle periferie sarebbe un danno incalcolabile per tutto l’indotto”.

Di Niro, a margine dell’incontro, si è soffermato anche sullo stato dell’edilizia molisana, “in grave difficoltà. Più volte abbiamo chiesto al governo regionale un incontro per programmare la ripresa, per capire se i vecchi lavori saranno saldati e sui nuovi se quest’ultimi hanno la copertura finanziaria. L’economia molisana e della città capoluogo ristagna – ha concluso il presidente dell’AcemNegli ultimi anni si è fatto poco, oggi, soprattutto, Campobasso, dovrebbe trovare la ripresa in nuove opportunità, come nel turismo. Copiare qualcosa per creare un micro-indotto per il capoluogo molisano”.

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