A Palazzo D’Aimmo maggioranza sempre più fragile. Iorio, Calenda e Romagnuolo contrari alle scelte di Toma. La leader di ‘Prima il Molise’: “Molisani subito al voto. La Regione è di tutti i cittadini, non di un uomo al comando”

Un Consiglio regionale, quello di Palazzo D’Aimmo, in cui è sempre più acuita la spaccatura della maggioranza con la fronda guidata dall’ex governatore Michele Iorio, che, insieme a Filomena Calenda (ha ascoltato il Presidente della Giunta prima di andare via) e Aida Romagnuolo, ha disertato la riunione di maggioranza, in cui Toma ha ribadito piena fiducia all’attuale esecutivo regionale.

“Ribadisco – scrive Aida Romagnuoloquello che ormai vado dicendo da mesi in tutte le strade colabrodo del Molise, e cioè che è meglio tornare al voto anticipato alla Regione Molise che vivere una fase politica che per la stragrande maggioranza dei molisani è diventata una vera e propria ossessione, un vero dramma. Se il mio votare contro alcuni provvedimenti della maggioranza che contrastano con il mandato che i miei elettori hanno conferito alla mia persona per difendere innanzitutto gli interessi dei cittadini e del territorio molisano, inducono il presidente ad affermare che mi pongo al di fuori della maggioranza, ebbene si consolida ancora di più in me l’idea di tornare anticipatamente alle urne nel Molise. Io sono stata eletta in questa maggioranza, consapevole che saremmo stati diversi, che avremmo operato per il bene dei molisani per aiutarli a trovare un posto di lavoro  – prosegue la leader di ‘Prima il Molise’ mentre invece, dal giorno della nostra elezione ho visto sempre la solita minestra, e cioè che tutto viene deciso non nella maggioranza ma al di fuori della maggioranza e dai soliti pochi. Io come tanti molisani, vantiamo, avendolo sostenuto, un credito proprio da Toma che doveva essere il garante di un nuovo modo di fare politica. Fatto sta, che io non mi allineo al pensiero unico, a chi vuole decidere tutto da solo o in compagnia dei soliti, io a tutto questo non ci sto e mai ci starò anche perché il dramma che vivono i molisani è quotidiano ed è davanti agli occhi di tutti. Il gestire l’istituzione Regione Molise, non è gestire casa propria, il proprio orto. Fare le nomine in quasi tutti gli enti regionali così come è stato fatto e dove si è spartito il tutto tra le due o tre persone, non trova nessuna giustificazione, anzi è dilettantismo da fame politica che alla fine non paga, anche perché i molisani stanno aprendo gli occhi e alla fine puniranno chi li ha traditi. Sappia il presidente Toma, che fin quando assumerà provvedimenti senza coinvolgermi e non condivisi, io voterò sempre secondo coscienza per il rispetto che devo ai miei elettori e ai molisani, perché io starò sempre dalla parte dei cittadini e del territorio. Il Molise ha bisogno di lavoro e di sanità efficiente, mentre invece si continua solo a parlare e a fare i furbetti. Il Molise sprofonda ogni giorno di più, e la mia idea di difenderlo si scontra con chi dichiara che sono fuori dalla maggioranza. Questa dichiarazione se è vera, ha il sapore di un ricatto, sembra quasi un’estorsione. Noi veniamo pagati per risolvere i problemi dei cittadini molisani – conclude Romagnuolo e non invece per creare problemi ai cittadini o peggio istigarli ad andare via dai loro comuni”.

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