Berlusconi a Campobasso: in 400 per la cena con il Cav. Sostenitori in Piazza Pepe per il caffè con il leader degli azzurri, attenzione alta sulla Siria: “Governo subito ma non di tutti”

Il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, si fa attendere circa un’ora e mezza. Giornalisti e simpatizzanti lo attendono dalle nove in Piazza Gabriele Pepe a Campobasso, dove si fermerà velocemente per prendere un caffè insieme al candidato presidente del centrodestra, Donato Toma.

Ha dormito al Centrum Palace dove ieri sera è arrivato intorno alle 21 in occasione della cena con i candidati, alla quale hanno preso parte circa 400 persone. Alle prime ore di questa mattina, dall’albergo di via Vico, Berlusconi ha dovuto rispondere già alle domande sugli ultimi avvenimenti della notte: l’attacco sferrato da Usa, Francia e Gran Bretagna contro il regime di Assad. Le vicende che coinvolgono la Siria ritardano quello che è il programma del leader azzurro in Molise. Le agenzie di stampa hanno fretta di battere lanci di agenzia. Le dichiarazioni degli esponenti delle coalizioni che hanno vinto le elezioni del 4 marzo si susseguono con una velocità compulsiva. Il leader degli azzurri in albergo a Campobasso sta, inoltre, aspettando di ascoltare le parole del premier Gentiloni, impegnato in una conferenza stampa a Palazzo Chigi, solo poche ore dopo la sua venuta a Campobasso.

Nello stesso momento arriva la dichiarazione critica nei confronti di quanto accaduto nella notte da parte di Salvini, da cui Berlusconi proprio dal capoluogo sembra prendere le distanze. “In queste situazioni – ha fatto sapere il Cav – è meglio non pensare e non dire nulla. Si tratta di un attacco su obiettivi precisi contro siti legati alla produzione di armi chimiche, che traduce il principio internazionale di condanna di queste armi”.

Poco dopo l’Ansa rilancia come Berlusconi bocci l’idea che l’escalation militare in Siria spinga verso un governo che veda la partecipazione di tutte le forze politiche.

Foto Gino Stella

Alle 10.30, mentre le agenzie di stampa hanno già una mole di lavoro da svolgere, il leader degli azzurri arriva finalmente in Piazza Pepe, dove è accolto da sostenitori e dove non manca qualche contestatore. Qualcuno tra la folla grida “Forza Silvio” e una signora che accompagna un uomo sulla sedia a rotelle proprio non ce la fa a non indignarsi.  Mentre Berlsuconi entra da Lupacchioli fuori va in scena il bello della democrazia.

Foto Gino Stella

Nel bar, intanto, c’è il tempo per un caffè e quattro chiacchiere. Al bancone, di fianco al leader di Forza Italia, la deputata e coordinatrice azzurra Annaelasa Tartaglione e il candidato presidente Donato Toma.

Una studentessa dona a Berlusconi una tela con un suo ritratto, mentre lo stesso si intrattiene a conversare con una pensionata e sostenitrice del cavaliere. L’occasione giusta per illustrare la voglia di un nuovo decreto pensioni, un provvedimento da mettere sul tavolo del nuovo Governo, se mai si farà. “Ho pronto un decreto per portare tutte le pensioni a mille euro. Lo facemmo già quando portammo le pensioni a un milione di lire, poi – dice Berlusconi con un po’ di rammarico  – gli italiani hanno votato diversamente”.

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