Biomasse, in attesa della revoca a palazzo Moffa approvato un altro ordine del giorno sulle centrali

La protesta per il ‘no’ alle centrali a biomassa nel Matese questa mattina, martedì 14 ottobre, si è spostata in Consiglio regionale. Comitati, sindaci e mamme dell’area hanno manifestato la loro apprensione nell’aula di via IV Novembre. Dopo le rassicurazioni di ieri, del senatore Ruta e del governatore Frattura, sulla sospensione in autotutela dell’installazione dell’impianto che potrebbe sorgere a Campochiaro, infatti non ha fatto seguito alcun tipo di atto da parte della Giunta regionale. Preoccupati per l’esito della vicenda, i manifestanti che da giorni presidiano il cantiere della Civitas, hanno così assistito alla riunione di palazzo Moffa, dove dopo una lunga discussione si è arrivati all’approvazione di un ordine del giorno che impegna il governatore a invitare il dirigente del servizio Politiche energetiche ad avviare la procedura per la revoca delle concessioni.

Un documento questo, sul quale a pronunciarsi in maniera critica sono stati però gli esponenti in aula del Movimento 5 Stelle, Antonio Federico e Patrizia Manzo che hanno voluto ricordare come solo nella seduta dello scorso 23 settembre era già stata votata all’unanimità una mozione presentata dalle opposizioni (con primi firmatari proprio i pentastellati), con la quale si dava mandato al presidente della Giunta di avviare un procedimento di annullamento in autotutela delle due autorizzazioni per le centrali a biomassa di Campochiaro e San Polo Matese.

“A distanza di tre settimane – fanno sapere ancora Federico e Manzo sul blog dei 5 Stelle – dopo sospensioni, diffide, incontri, presidi, ricorsi e mobilitazioni varie, Frattura, dopo aver annunciato in conferenza stampa con il senatore Ruta che avrebbe proceduto alla sospensione delle autorizzazioni, presenta stamattina in Consiglio un provvedimento con il quale chiede un’ennesima approvazione all’assise regionale su un atto per il quale il Consiglio stesso si era già chiaramente espresso. E’ stato evidente, e questo il Movimento 5 stelle in Aula lo ha ribadito con chiarezza, che la responsabilità di un’azione forte quale la revoca delle autorizzazioni, che per legge è demandata al governatore stesso e che rappresenta l’unica strada da intraprendere nel caso non si dovesse arrivare ad un annullamento, il presidente Frattura non voglia assumersela”.

“È evidente inoltre – hanno proseguito – che l’interesse pubblico sia mutato come testimoniato dal deliberato del consiglio regionale e dai deliberati dei dieci consigli comunali dell’area matesina, nonché dalla protesta di centinaia di famiglie che da settimane presidiano il proprio territorio. Ogni azione portata avanti dal Movimento 5 stelle – hanno poi ribadito Federico e Manzo – tende unicamente a sancire un ‘no’ secco e definitivo alla realizzazione delle centrali a biomasse ai piedi del Matese”.

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