Carta degli aiuti a finalità regionale: a Campobasso l’incontro per fare il punto su una possibilità di sviluppo

Il nuovo regime di aiuti europei e nazionali sugli investimenti aziendali, è stato al centro del partecipato incontro pubblico – in presenza e da remoto –  “Le imprese e gli investimenti in Molise: la nuova Carta di Aiuti a Finalità Regionale”, promosso a Campobasso dal Gruppo Consiliare del Partito Democratico, presso i locali di Spazio Sfuso.

Come ha spiegato in apertura il Capogruppo Pd Micaela Fanelli, quattro sono stati gli obiettivi principali del convegno.

Informare correttamente il tessuto produttivo attraverso gli operatori qualificati del territorio: associazioni di categoria, ordini professionali, sindacati, professionisti del settore.

Riflettere sui nodi critici ancora presenti e avanzare proposte di soluzione.

Discutere e immaginare proposte utili per il Molise rispetto al processo di programmazione regionale in corso sui nuovi fondi europei e nazionali per il periodo 2021/2027.

Promuovere azioni di marketing territoriale: il territorio del Molise è fortemente appetibile per nove possibilità di investimento.

Ai relatori Giuseppe Mele, Direttore dell’Area Politiche per la Coesione Territoriale e le Infrastrutture di Confindustria e a Luca Bianchi, Direttore della Svimez, il compito di illustrare la carta degli aiuti a finalità regionale dell’Italia, in vigore dal 1 gennaio 2022  fino al 31 dicembre 2027, che stabilisce quali sono le regioni italiane ammissibili agli aiuti per investimenti e le intensità massime dello stesso, cioè l’importo massimo che può essere concesso a ciascun beneficiario, espresso sotto forma di percentuale dei costi di investimento ammissibili.

Il fine della Carta, infatti, è quello di aiutare le regioni europee meno favorite a recuperare il ritardo accumulato e ridurre le disparità in termini di benessere economico, reddito e disoccupazione – obiettivi di coesione che sono al centro delle politiche dell’Unione. Allo stesso tempo, gli orientamenti riveduti, mantengono solide garanzie per impedire agli Stati membri di utilizzare fondi pubblici per innescare la delocalizzazione di posti di lavoro da uno Stato membro dell’UE a un altro, aspetto essenziale per la concorrenza leale nel mercato unico.

Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna (che totalizzano il 32% della popolazione italiana) rientrano tra le regioni più svantaggiate dell’UE, con un PIL pro capite inferiore al 75% della media UE. Tali regioni sono ammissibili agli aiuti a norma dell’articolo 107, paragrafo 3, lettera a), TFUE (le cosiddette “zone a”).

La nuova carta degli aiuti di stato a finalità regionale 2022-2027 per l’Italia ha, pertanto, determinato l’aumento dell’intensità di aiuto per le grandi imprese che passa dal 25% al 30% in Basilicata, Sardegna e al 40% in Puglia, Calabria, Sicilia e Campania. Quindi la conseguente possibilità per le piccole imprese del Mezzogiorno, pertanto, di ottenimento di aiuti fino al 60% degli investimenti ammissibili (dal 1° gennaio 2022 al 31 dicembre 2027). Infine l’inserimento del Molise in zona A, che garantisce a tutta la regione di essere ammessa alla intensità di aiuto di Basilicata e Sardegna superando l’inquadramento previsto fino al 31.12.2021 il quale obbligava a verificare i comuni della regione ammessi ad agevolazione e quelli esclusi.

Questo significa che in Molise l’intensità degli aiuti può arrivare al 30% per le grandi aziende, al 40% per le medie e al 50% per le piccole.

Nel corso dell’incontro è stato anche illustrato l’aiuto più importante che si applica dal 1 gennaio 2022, il Bonus Sud, reso effettivo per l’anno in corso dalla legge di Bilancio 2022, che inserisce il riferimento alla nuova Carta degli aiuti a finalità regionale 2022-2027 approvata dalla Commissione europea il 2 dicembre 2021. Con conseguente applicazione agli investimenti in Molise di un’intensità di credito superiore rispetto a quella usata fino a oggi.

Per tutto il Molise, infatti, si applica il 45% per le piccole aziende, il 35% per le medie e il 25% per le grandi (5% in meno rispetto al massimale astrattamente previsto dalla carta perché così esplicitamente previsto dalla legge di bilancio che richiama il regime dei massimali della carta 14/20).

Ma resta una importante questione aperta. Il Ministero dell’Economia deve sbloccare l’applicazione del bonus sud al Molise, per una stima di copertura di circa 6 milioni di euro. E da questa circostanza deriva anche la mancata funzionalità dell’applicativo dell’Agenzia delle Entrate, per superare la quale è al lavoro anche il Ministero della coesione, la Confindustria nazionale e il Gruppo Consiliare del Pd Molise, che intraprenderà in tal senso azioni politiche regionali e nazionali, nel tentativo di superare velocemente l’empasse.

A seguire, si sono registrati gli interventi di Vittorio Del Cioppo, Presidente ODCEC di Campobasso, del commercialista Carmine Franco D’Abate, del Presidente Confcommercio Molise Paolo Spina, del Presidente di Assindustria Molise Vincenzo Longobardi, di Paolo De Socio della CGIL, Tecla Boccardo Uil, Paolo Oriente CNA Molise e di Vittorino Facciolla, Segretario del Pd Molise.

Il convegno è stato utile anche ad illustrare il regime del Piano Transizione 4.0 che attiene alla nuova politica industriale del Paese, più inclusiva e attenta alla sostenibilità. In particolare, il Piano prevede una maggiore attenzione all’innovazione, agli investimenti green e per le attività di design e ideazione.

Tre, le principali tipologie di intervento.

Credito d’imposta per investimenti in beni strumentali per supportare e incentivare le imprese che investono in beni strumentali nuovi, materiali e immateriali, funzionali alla trasformazione tecnologica e digitale dei processi produttivi. 
Il Credito d’imposta ricerca e sviluppo, innovazione tecnologica, design e ideazione estetica
per gli investimenti in Ricerca e Sviluppo, Innovazione tecnologica, anche nell’ambito del paradigma 4.0 e dell’economia circolare, Design e ideazione estetica. Il Credito d’imposta formazione 4.0 per sostenere le imprese nel processo di trasformazione tecnologica e digitale creando o consolidando le competenze nelle tecnologie abilitanti necessarie a realizzare il paradigma 4.0.

Infine, si è discusso anche di tutti gli aiuti a valere sui nuovi bandi regionali del POR FESR, FSE o altri, che potranno essere ammessi con i massimali di cui alla carta. Di volta in volta il decisore regionale potrà scegliere nei massimali previsti come graduare l’aiuto. L’aiuto andrà comunicato alla Commissione, ma se rispettoso della Carta, è sicuramente un aiuto concedibile. L’attività di concertazione con il partenariato e gli operatori del settore dovrebbe portare a individuare i migliori massimali, puntando ad applicare tendenzialmente quelli massimi di 50/40/30.

Significa, in sintesi, che sui bandi regionali si può arrivare per le piccole imprese al 50% dell’investimento su tutta la regione. Una percentuale estremamente vantaggiosa per tutti gli imprenditori che decideranno di investire in Molise.

 

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